La Roma ideale come città accessibile e a misura anche di chi ha difficoltà e impedimenti fisici, è ancora un sogno lontano, e quando c’è qualche disabile che lo fa notare anzi che arrivare l’aiuto arriva anche la beffa: “Se vuole farsi visitare, si faccia portare in braccio da due giovani”. E’ questa la risposta data da un consulente tecnico del Tribunale di Roma a una ex ballerina rimasta su una sedia a rotelle dopo un intervento chirurgico a cui si è sottoposta nell’agosto 2015, presso l’Ifo-Istituto nazionale tumori Regina Elena. A denunciare l’accaduto è la 44enne Giuseppina Sbaglio e la società Giesse Risarcimento Danni, che la assiste nella causa che la donna ha fatto alla struttura sanitaria romana. “Quando gli ho fatto notare le barriere architettoniche, ni ha detto di farmi portare da due giovanotti. Non posso accettare un simile comportamento”, ha detto la donna a Repubblica.

Dovendosi far visitare dai due consulenti, la 44enne ha chiesto informazioni sull’accessibilità allo studio, dichiarandosi disponibile, in caso di presenza di barriere architettoniche, ad affittare a proprie spese una stanza in un qualsiasi altro poliambulatorio romano privo di barriere scelto dai consulenti incaricati dal giudice. “La dottoressa Baldassarri ha compreso, sin da subito, la situazione e si è dimostrata molto collaborativa – sostiene Giuseppina Sbaglio – inviando foto dell’ingresso dello stabile dove è situato il suo studio e adoperandosi, a causa della presenza di scale, per trovare un altro locale accessibile.
Secondo il legale di Giuseppina, il dottor Sandro Mercuri ha dichiarato che in nessun caso si sarebbe spostato nella zona in cui si trova il poliambulatorio privo di barriere architettoniche prescelto, dando addirittura la soluzione di far trasportare la 44enne disabile in braccio da due giovani per salire le scale senza carrozzina. Una situazione che l’ex ballerina ha voluto denunciare pubblicamente: “Non posso accettare un simile comportamento. Quello che sto attraversando è terribile. Tra ricoveri e un’altra operazione che ho dovuto poi subire in urgenza per salvarmi la vita, sono rientrata a casa in sedia a rotelle profondamente cambiata, dentro e fuori e – ha concluso la 44enne – distrutta psicologicamente: non potrò mai più ballare, la mia passione più grande”.Ti potrebbe interessare anche: Insulti e minacce di morte alla Segre sui social. La “colpa”? Aver fatto il vaccino