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Garlasco, il colpo di scena: “Prendete il Dna anche a lui!”

Garlasco frate Dna Poggi

Nel complesso quadro investigativo sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007, emergono nuovi sviluppi. Dopo l’inserimento di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, tra gli indagati, l’attenzione si espande ad altri elementi del suo entourage. Tra questi si trova Alessandro Biasibetti, oggi frate e un tempo stretto amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara. Il frate si sottoporrà a un confronto del suo Dna con le tracce rinvenute sulla scena del crimine.

L’Impronta 33 e la Nuova Direzione delle Indagini

L’indagine è stata riaperta grazie a una nuova pista basata su un’impronta, denominata “impronta 33”, associata ad Andrea Sempio. Questa impronta, trovata nei pressi del luogo del delitto, ha spinto la procura di Pavia a riesaminare le relazioni vicine alla famiglia Poggi. Tra i testimoni nuovamente interrogati figura il frate Alessandro Biasibetti, che ha affermato: “Abbiamo condiviso l’infanzia. Conosco Marco da quando eravamo piccoli. Frequentavo spesso la sua casa, tanto da conoscere i genitori e la sorella Chiara, sebbene non fossi molto in contatto con lei a causa della differenza di età.”

Analisi del Dna di Biasibetti

Il frate sarà convocato per un prelievo biologico nelle prossime settimane. Il suo profilo genetico sarà comparato con le tracce biologiche trovate sulla scena del crimine, nell’ambito di un incidente probatorio richiesto dalla procura. Biasibetti, già collaboratore degli inquirenti, non era mai stato pubblico associato direttamente al caso. Tuttavia, la sua lunga amicizia con la famiglia potrebbe offrire nuove prospettive nell’indagine.

Nuove Teorie e Ipotesi

Con l’ampliamento delle indagini, emergono teorie alternative e voci di possibili abusi sessuali, video compromettenti e bugie nascoste nel tempo. Un mese dopo l’omicidio, don Gregorio Vitali aveva esortato pubblicamente il colpevole a costituirsi. Anni dopo, lo stesso don Vitali fu coinvolto in uno scandalo di ricatto a luci rosse, mettendo in luce un ambiente già sospettoso.

Un Caso Ancora Aperto

A quasi vent’anni dal delitto di Garlasco, il caso rimane uno dei più seguiti in Italia. La condanna di Alberto Stasi ha diviso la popolazione. Le nuove indagini genetiche e la rinnovata attenzione su figure in secondo piano potrebbero riscrivere la storia del caso, avvicinando la verità tanto attesa.

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