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Garlasco, bomba dall’avvocato De Rensis: “Chiara era diventata…”. La rivelazione choc sull’omicidio

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  • Luigi 

Il mistero che avvolge il movente dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco continua a suscitare attenzione e nuove ipotesi. Recenti riscontri, tra cui l’individuazione di un Dna sotto le unghie della vittima compatibile con la famiglia Sempio, hanno riacceso il dibattito su quanto accaduto il 13 agosto 2007. Il tema è stato approfondito dall’avvocato Antonio De Rensis e dalla giornalista Rita Cavallaro durante la trasmissione Ore 14.

La presenza di un movente, sebbene non indispensabile per una condanna, rappresenta un elemento chiave per comprendere la dinamica del delitto. Gli inquirenti di Pavia hanno dichiarato di aver ricostruito dettagliatamente il movente, parlando di «plurimi indizi contro Sempio». Tra le ipotesi investigative più concrete emerge quella legata alla sfera privata di Chiara Poggi: nell’utilizzo condiviso del computer tra il fratello Marco e amici, tra cui Andrea Sempio, sarebbero stati conservati video intimi protetti da Chiara con cartelle riservate e password.

La giornalista Rita Cavallaro ha evidenziato come Chiara avesse adottato misure di sicurezza, come cartelle «fantasma», per tutelare la propria privacy digitale e che si era lamentata con la madre dell’accesso concesso al fratello. Inoltre, non sono emersi riscontri investigativi su un furto di questi video, mentre alcune testimonianze, come quella di Savu, condannato per estorsione, sono attualmente al vaglio degli inquirenti.

Durante la trasmissione, l’avvocato De Rensis ha sottolineato: “Non abbiamo alcuna prova che l’aggressione sia iniziata alle 9.12 (orario in cui è stato disattivato l’allarme, ndr). Chi dice che l’allarme viene staccato per far entrare qualcuno? Chiara non avrebbe mai aperto con il pigiamino a un estraneo per la sua serietà, per questo può avere aperto a qualcuno che conosceva o c’è stato un passpartout visivo, non necessariamente alla porta c’era Alberto. Secondo me era diventata un problema per qualcuno, penso che l’aggressione si sia svolta in un tempo superiore rispetto a quanto indicato nella sentenza di condanna, la perizia Testi parla di un omicidio fatto troppo di corsa”.

De Rensis ha poi messo in luce l’assenza di tensioni o litigi tra Chiara e Alberto Stasi nelle ore precedenti al delitto, punto che, a suo avviso, riduce la plausibilità del coinvolgimento di Stasi, finora unico condannato per il caso.

Le nuove evidenze e testimonianze raccolte potrebbero influire su un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Sempio. Le autorità continuano a indagare per chiarire le diverse piste e approfondire i dettagli emersi, mentre la vicenda mantiene alta l’attenzione mediatica e pubblica.

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