
Il procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, interviene nuovamente dopo mesi di silenzio sull’omicidio di Chiara Poggi. L’obiettivo è mettere fine a speculazioni e illazioni che hanno alimentato disinformazione e confusione attorno al caso. Napoleone sottolinea come attribuire alla Procura ricostruzioni arbitrarie da parte di consulenti e opinionisti crei un “effetto verità” distorto, interferendo con il lavoro degli inquirenti.
Il Dna “Ignoto 3” esclusa la contaminazione
Al centro delle contestazioni c’è il profilo genetico denominato Dna “Ignoto 3”, rinvenuto su un tampone orale. Dopo settimane di ipotesi su possibili contaminazioni da garze non sterili o superfici di autopsia, le verifiche tecniche hanno stabilito che questo profilo non appartiene a nessuno dei soggetti coinvolti nelle attività investigative, né tra sanitari, né tra investigatori o tecnici legali.
Qualora venga esclusa anche la presenza di un inquinatore esterno, l’ipotesi valutata è che quel Dna possa appartenere all’assassino o a un complice di Andrea Sempio, aprendo così una nuova fase nell’inchiesta.
Accelerazione nelle indagini e nuove discrepanze
Negli ultimi 45 giorni, le indagini hanno subito un’accelerazione significativa. Sono emerse discrepanze rilevanti tra le dichiarazioni pubbliche di alcuni protagonisti delle precedenti indagini e quanto riportato nei verbali ufficiali. Queste incongruenze, accumulate nel tempo, sembrano indirizzare la Procura verso una direzione più definita.
Fabio Napoleone, tradizionalmente lontano dai riflettori, ha deciso di intervenire per segnalare che qualcosa di importante sta per accadere nel corso delle indagini.
Contraddizioni nelle dichiarazioni di Andrea Sempio
Andrea Sempio, ospite recentemente a “Quarto Grado”, ha raccontato di un malore avuto in caserma nel 2008, con l’intervento del 118, e di pause non verbalizzate durante gli interrogatori, oltre al permesso di tornare a casa per recuperare uno scontrino. Versioni inedite e non presenti nei verbali ufficiali, che emergono a distanza di 17 anni dal fatto.
Tali affermazioni contraddicono quelle rilasciate due mesi fa dallo stesso Sempio e dal suo legale, che avevano negato ogni episodio di malessere definendole “falsità” diffuse dai media. Questa discrepanza è stata rilevata dalla Procura e potrebbe influenzare l’esito delle valutazioni sul suo coinvolgimento.
La Procura: decisioni basate su prove e non sul clamore mediatico
Il procuratore Fabio Napoleone ha rimarcato che le decisioni finali saranno adottate solo al termine delle indagini, basandosi sulle evidenze oggettive e non su discussioni pubbliche o programmi televisivi. L’intento è quello di porre fine al rumore mediatico e garantire che la verità emerga attraverso i fatti concreti.
I segnali indicano che gli accertamenti sono prossimi alla conclusione, con una verità che si sta delineando chiaramente, lasciando da parte congetture e speculazioni.