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Garlasco, udienza finita. Caos all’uscita di Alberto Stasi: cosa è successo

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Tribunale di Garlasco durante l'udienza sul DNA di Chiara Poggi

Garlasco, udienza sul DNA: le difese a confronto e la presenza di Alberto Stasi in tribunale – Si è conclusa l’udienza dedicata all’analisi del DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi, un passaggio cruciale nella vicenda giudiziaria che, a quasi vent’anni dall’omicidio, rimane al centro dell’attenzione pubblica e tecnica. L’esito dell’incidente probatorio rappresenta un momento determinante per valutare il valore probatorio delle tracce genetiche e la loro incidenza sulla ricostruzione complessiva del caso.

Durante l’udienza, periti nominati dal giudice, consulenti tecnici e difensori hanno discusso approfonditamente le risultanze delle analisi genetiche. È emersa la complessità di interpretare dati scientifici riferiti a campioni degradati e risalenti a molti anni prima, rendendo difficile giungere a certezze assolute sul piano processuale. Questo ha portato a diverse interpretazioni giuridiche delle evidenze raccolte.

Veduta del tribunale di Garlasco, luogo dell'udienza sul caso Poggi

Dichiarazioni della difesa di Andrea Sempio

Al termine della fase tecnica, la difesa di Andrea Sempio ha espresso soddisfazione per i risultati emersi. L’avvocato Liborio Cataliotti ha sottolineato che non è stato possibile raggiungere un punto fermo sull’identità del DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima, elemento che secondo la difesa rafforza la posizione del proprio assistito. Cataliotti ha dichiarato: “Non si può arrivare a un punto fermo” e ha aggiunto che le risposte ottenute confermano le obiezioni iniziali sollevate dalla difesa.

Alberto Stasi, protagonista del caso Garlasco

L’avvocato ha poi precisato che, pur essendo soddisfatti, mantengono un atteggiamento prudente rispetto alle conclusioni definitive. Secondo Cataliotti, le risposte emerse confortano al massimo grado le critiche sulla validità probatoria delle tracce genetiche. Ha ribadito: “Ripeto: siamo molto soddisfatti”, sottolineando come la valutazione scientifica e giuridica si siano allineate alle loro aspettative.

In una prospettiva differente, la difesa di Alberto Stasi ha offerto una lettura più articolata delle analisi genetiche. L’avvocata Giada Bocellari ha evidenziato che le perizie hanno riguardato due tracce di DNA trovate su mani differenti di Chiara Poggi, riportate dettagliatamente nella perizia depositata. Bocellari ha ricordato che nel 2014 il professor Francesco De Stefano definì il materiale genetico degradato e non escludibile per Stasi, mentre oggi Stasi è stato escluso dalle tracce.

L’avvocata ha inoltre precisato che il DNA non sarà valutato isolatamente nei futuri sviluppi processuali, ricordando che la posizione di Andrea Sempio sarà esaminata nel contesto complessivo delle prove.

Un elemento di rilievo è stata la presenza in tribunale di Alberto Stasi, detenuto da anni per la condanna definitiva relativa all’omicidio di Chiara Poggi. La sua partecipazione, accanto ai difensori, è stata interpretata come un segnale di attenzione verso questa fase processuale, ritenuta significativa per il suo percorso giudiziario. All’uscita, Stasi ha rivolto ai presenti la frase: “Abbiate pazienza, fare passare”, senza ulteriori commenti.

L’avvocata Bocellari ha spiegato il significato di questa presenza: “Alberto Stasi è venuto perché era una giornata importante: è da 11 anni che parliamo di questo DNA. Alberto ha sempre partecipato a tutte le sue udienze. Ci teneva a esserci nel massimo rispetto dell’autorità giudiziaria che si sta occupando di un altro soggetto con la stessa accusa per cui Alberto Stasi è in carcere da dieci anni. Questo è il motivo della sua presenza, ha un significato per lui importante”.

L’incidente probatorio sul DNA non segna la conclusione del procedimento relativo al caso Garlasco, ma introduce un elemento aggiuntivo nella complessa vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Chiara Poggi. Le posizioni delle difese, le valutazioni dei periti e le risultanze tecniche saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte delle autorità competenti.

Al momento, il quadro resta caratterizzato da pochi punti fermi e da una forte complessità nell’interpretazione delle prove scientifiche. Il futuro del caso dipenderà dall’evoluzione delle valutazioni giudiziarie sui singoli elementi, con particolare attenzione al ruolo che le analisi genetiche potranno assumere nel contesto probatorio generale.

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