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Germania, arrestati 6 neonazisti: preparavano attentati contro stranieri e politici

In Germania adesso è davvero emergenza e Angela Merkel lo sa bene. Gli ultimi episodi sono terrificanti. Si facevano chiamare “Rivoluzione Chemnzitz” e progettavano attentati per il 3 ottobre, giorno in cui in Germania si festeggia la Riunificazione. Per questo la polizia tedesca ha arrestato 6 neonazisti, tra la Sassonia e la Baviera, con l’accusa di aver fondato un gruppo terroristico. Fra gli obiettivi ci sarebbero stati stranieri e anche politici di orientamento diverso dal proprio. Sì, stiamo parlando di attentati a persone.

Secondo le indagini della procura federale, il gruppo, composto da giovani tra i 20 e i 30 anni tutti di nazionalità tedesca, aveva già provato a procurarsi armi semiautomatiche. Gli arrestati appartengono agli ambienti neonazi, agli hooligan e agli skinhead e cinque di loro avevano già preso parte agli scontri di Chemnitz dell’agosto scorso, quando rimasero ferite 20 persone.

Dopo la “caccia allo straniero”, organizzata dall’estrema destra, i cinque sono stati accusati di aver aggredito e ferito diversi cittadini stranieri, presenti in quell’occasione. Secondo la polizia, l’attacco nella città della Sassonia doveva servire da “prova generale” per gli agguati pianificati per la festa della Riunificazione. I sei provengono tutti da ambienti neonazisti dell’area di Chemnitz.

Al più tardi l’11 settembre avrebbero fondato “Rivoluzione Chemnitz”, sull’onda delle famose manifestazioni nella vecchia Karl-Marx-Stadt tra fine agosto e gli inizi di settembre che hanno favorito la saldatura tra l’estrema destra di piazza, movimenti islamofobi come Pegida e l’Afd. Perno del gruppo, il 31enne Christian K., figura di spicco della destra estrema sassone, arrestato già il 14 settembre per “turbamento della quiete pubblica”.

La polizia gli aveva messo le manette dopo che a margine di una manifestazione di “Pro Chemnitz” aveva assalito alcuni stranieri con bottiglie di vetro e guanti tattici insieme ad altri cinque sodali. Sempre dopo i fatti di Chemnitz, il capo dei Servizi segreti tedeschi, Hans-Georg Maassen, è stato rimosso dal suo incarico per diventare segretario di Stato al ministero dell’Interno.

Dietro la decisione del governo la risposta di Maassen agli scontri: il nunero uno dei Servizi aveva detto di dubitare che l’intento degli estremisti fosse quello di prendere di mira gli extracomunitari ed era stato quindi accusato di minimizzare la gravità dell’accaduto. La Merkel prepara altre contromisure perché il movimento è in fermento e si temono atti preoccupanti per la tenuta della Germania e dell’Europa.

 

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