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Sovranisti sì, ma a domicilio. Lo strano caso di Giorgia Meloni, cosa combina fuori dall’Italia

Ci sono storie che si intrecciano in una piccola via di Charleroi, in Belgio, racconti che riguardano molto da vicino il nostro Paese e che hanno la stessa residenza, Rue des Allies numero 15. Qui Luca Romagnoli, ex Fiamma Tricolore poi passato alla Destra Sociale e oggi vicino al mondo di Frateli d’Italia, ha trasferito la fondazione di cui è presidente, la Identités & Traditions Européennes (Ite), nella quale militava il polacco Matheusz Piskorski, arrestato con l’accusa di essere una spia russa, e nella quale è ancora oggi attivo l’eurodeputato ungherese Bla Kovacs, a sua volta sospsettato di essere al servizio di Putin. Nella stessa strada ha il domicilio anche il partito politico europeo Alliance pour l’Europe des Nations (Aen), creato da Fratelli d’Italia e presieduto da Giorgia Meloni stessa.

La scoperta è stata fatta da L’Espresso, che solleva dubbi sui presunti legami tra Mosca e il mondo della destra sovranista o presunta tale. La fondazione presieduta da Romagnoli 
è l’emanazione dell’Alleanza europea dei movimenti nazionalisti, Aemn, fondata nel 2009 a Budapest da partiti di estrema destra ungheresi, belgi, italiani 
e svedesi. Figura di spicco è il già citato Bela Kovacs, accusato di frode in bilancio e utilizzo di documenti contraffatti. In un passaggio dell’inchiesta a suo carico si parla di “spionaggio ai danni delle istituzioni dell’Unione europea” per conto dei servizi segreti russi. Del gruppo fa parte anche Matheusz Piskorski, noto in patria per le sue posizioni di estrema destra, arrestato con l’accusa di spionaggio a favore della Russia.

Allo stesso indirizzo belga, insomma, convivono due realtà decisamente peculiari. Da un lato il movimento politico della Meloni, da sempre ostile alla burocrazia europea e che però ha creato una realtà nata per ricevere i finanziamenti dell’Unione. Dall’altro, una fondazione amministrata da estremisti di destra che sembra legata a doppio filo con la madre Russia. La leader di Fratelli d’Italia, da sempre in prima linea contro la burocrazia europea, ha fondato vicino a Bruxelles un movimento politico che potrà essere finanziato dall’Unione. Allo stesso indirizzo è stata registrata anche una fondazione amministrata da estremisti di destra indagati per spionaggio a favore della Russia. Ennesima conferma di un mondo pieno di ombre e dai confini molto liquidi: tra gli amministratori della collegata Fondation pour l’Europe des Nations risulta così anche il forzista torinese Fabrizio Bertot, deputato a Bruxelles fino al 2014, che aveva commentato entusiasta l’incontro tra Steve Bannon e il mondo di Fratelli d’Italia. Bertot, di recente, si era schierato contro le sanzioni a Mosca.

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