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Meloni non omaggia le bare dei morti di Cutro

Giorgia Meloni non omaggerà i morti del naufragio di Cutro. La premier, infatti, che insieme ai componenti del suo governo oggi sarà in Calabria per tenere lì un simbolico Consiglio dei Ministri per approvare il testo finale del decreto flussi, non farà tappa al palazzetto dello sport di Crotone che ospita le bare dei naufraghi.

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Meloni dovrebbe arrivare a Cutro alle 14.45 insieme ai ministri al seguito. La cittadina è blindata, con tutte le attività chiuse. Secondo fonti di Palazzo Chigi la presidente del Consiglio non andrà a Crotone né effettuerà un gesto simbolico in mare sopra a un barchino, dato che le condizioni meteo non lo permetterebbero.

Questa mattina il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha parlato di “sgarbo istituzionale”, non essendo stato invitato alla riunione del Consiglio dei ministri a Cutro. “Abbiamo aspettato una settimana, la comunità crotonese colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno – aveva scritto giorni fa Voce a Meloni -. In questa settimana i crotonesi si sono stretti nel dolore per le vittime di una tragedia immane ed in ogni modo, anche con una semplice preghiera, portando un fiore o un biglietto hanno voluto manifestare la loro vicinanza e solidarietà. L’umanità probabilmente non farà risalire le classifiche della qualità della vita ma sicuramente rende orgogliosi di appartenere ad una comunità che ha saputo dimostrare come la solidarietà e l’apertura verso l’altro siano valori inalienabili ed irrinunciabili”.

.”Allora le chiedo, se non ha ritenuto portare la sua vicinanza come presidente del Consiglio, venga a Crotone a portarla da mamma – l’aveva invitata il sindaco -. Venga a conoscere cosa si è vissuto in un palazzetto dello Sport destinato alla vita e che è si è trasformato in un luogo di dolore e lacrime. Venga a condividere, da mamma, il dolore di altre mamme, dei figli senza più genitori, di donne, uomini, bambini che avevano una speranza ed ora non hanno neppure più quella. Venga in forma privata, se ritiene, da cittadina di questo paese. Venga in questa città che ha espresso fortissimo il sentimento di restare umani. Di guardare alle persone come tali e non come numeri. Perché quelle bare che non hanno ancora nome non sono numeri. L’aspettiamo”. Ma la Meloni non omaggerà i morti del naufragio. Leggi anche >>>> Scafisti, arriva il reato per strage

“Noi stiamo vivendo un lutto di famiglia qui a Cutro, gente ha sofferto come se i morti fossero stati dei parenti, un figlio – ha detto invece il sindaco di Cutro Antonio Ceraso -. Avrei preferito che non ci fosse oggi il Consiglio dei ministri perché purtroppo si riunisce qui per una vicenda tragica come il naufragio dei migranti davanti alle nostre coste”. Ma “se questo produce effetti positivi ben venga, non ho niente da chiedere solo di accendere i riflettori – ha aggiunto -. Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile per chi come noi è una comunità emigrante”. Leggi anche >>>>

“Non sono il portavoce né il difensore di nessuno, queste polemiche non giovano a nessuno – ha replicato ancora Ceraso in merito alle scritte apparse contro il ministro Piantedosi e contro il governo -. Io l’ho visto in prefettura. Se poi essere portavoce di Piantedosi vuol dire essere dalla parte delle istituzioni, allora vuol dire che sono dalla parte delle istituzioni. Io non sono un politico come lui”.

“Il ministro dell’Interno è arrivato subito dopo il naufragio, sono venuti tutti, da Mattarella al governo, ma anche Schlein e Boldrini, ora manca solo il Papa… – conclude -. Queste persone vanno salvate ovunque, il fatto che ne muoia una sola è il fallimento per l’umanità”.

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