Vai al contenuto

Giovanni Rana, pesto prodotto a Chicago: sequestrate 7 tonnellate nel porto di Genova

Brutte notizie per Giovanni Rana. Il noto marchio italiano che produce tortellini, pasta fresca e condimenti di ogni tipo, ha dovuto subire un maxi sequestro di 7 tonnellate di pesto, avvenuto nel porto di Genova. Gli ispettori di frontiera del ministero della Salute italiano hanno ordinato il sequestro di un carico proveniente dagli Usa e prodotto nello stabilimento di Bartlett, un sobborgo industriale di Chicago. In Illinois. Gli ispettori italiani avrebbero riscontrato presunte irregolarità relative alla legge europea sugli alimenti.
Leggi anche: Irene Pivetti indagata per frode e riciclaggio: maxi-sequestro da 4 milioni di euro

Giovanni Rana sequestro pesto

Pesto Giovanni Rana: maxi sequestro a Genova

A dire l’ultima parola sui 7184 chili di pesto Giovanni Rana sotto sequestro a Genova saranno ora i giudici el Tar della Liguria. Ma fa sorridere il fatto che una quantità così grande del prodotto tipico di questa regione sia stato sequestrato proprio a Genova, dopo essere stato prodotto nello stabilimento che la Pastificio Rana spa ha aperto nel 2012 negli Stati Uniti.
Leggi anche: Ristoranti asiatici a Roma, sequestro choc dei Nas: ecco cosa hanno trovato

L’azienda fondata dall’imprenditore italiano ha presentato al Tribunale amministrativo regionale, tramite i suoi avvocati Tito Zilioli e Riccardo Ruffo, un ricorso per chiedere la sospensione e l’annullamento definitivo del provvedimento del 27 gennaio con cui il dirigente sanitario e il direttore dell’Ufficio Posto Controllo Frontaliero di Genova hanno decretato “la non ammissione nel territorio comunitario” del carico di “Pesto-salsa al basilico” proveniente dagli Usa, perché considerato “non conforme per controllo identità non soddisfacente ai sensi del regolamento della Comunità europea 625/2017”.

Nel loro ricorso contro il sequestro i legali del Pastificio Giovanni Rana contestano “la totale genericità dell’addebito. Non è dato capire in cosa il controllo non sarebbe stato soddisfacente”. Secondo la loro versione, infatti, il pesto sequestrato a Genova è stato prodotto rispettando tutte le norme igieniche vigenti. Nel ricorso si legge inoltre che il pesto prodotto negli Usa era diretto allo stabilimento di San Giovanni Lupatolo in provincia di Verona “e destinato al cliente finale Costco. Presso le filiali francesi e spagnole di quest’ultimo”. Costco vende prodotti a marchio Kirkland. Ecco perché il prodotto sequestrato alla Rana si chiama ‘Basil Pesto’. Ma gli ispettori italiani non si spiegano perché sull’etichetta compaia la dicitura “100% Imported italian basil Dop – Genovese Basil”. Ora spetterà ai giudici amministrativi decidere se sbloccare o meno il carico.
Leggi anche: Salerno, sequestrati 84 milioni di pasticche di droga dell’Isis