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Conte e i ministri del nuovo governo hanno giurato al Quirinale

È il giorno del giuramento. Giuseppe Conte e i suoi ministri sono stati al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Hanno letto la formula di rito e firmato nel Salone delle Feste del Quirinale. Il primo a presentarsi davanti al capo dello Stato è il premier, seguito subito dal grillino D’Inca e dalla ministra Pisano. Poi sfilano tutti gli altri. Un passo conseguente allo scioglimento delle riserva da parte del presidente incaricato di ieri e della presentazione della lista dei 21 ministri del 66esimo governo della Repubblica.

Subito dopo si è svolto il tradizionale scambio della campanella. Ma siccome Conte subentra a se stesso la cerimonia ha avuto come protagonisti il sottosegretario uscente alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, leghista, e il nuovo sottosegretario, il grillino Riccardo Fraccaro.

Il terzo passo previsto sarà il primo Consiglio dei ministri, con la nomina e la relativa comunicazione a Bruxelles del presidente dem Paolo Gentiloni come commissario italiano in Europa. La maggior parte dei neoministri è arrivata accompagnata dai rispettivi familiari. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è arrivato da solo in taxi, Luigi Di Maio è entrato nel palazzo del Quirinale tenendo per mano la fidanzata e salutando molto sorridente, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in sobrio tailleur scuro.

Francesco Boccia con la moglie Nunzia De Girolamo (in abito nero fasciante) e le due figlie. Teresa Bellanova con un abito blu elettrico con le balze, Nunzia Catalfo in tailleur chiaro. “È un momento così difficile ma anche così affascinante che apre nuove speranze per il paese. Ho chiesto di poter continuare il lavoro entusiasmante che ho fatto in quello che anni fa definii, e che oggi confermo essere, il ministero economico più importante del Paese”, ha detto Dario Franceschini entrando al Quirinale.

Francesco Boccia, neoministro degli Affari Regionali, dovrà sbrigliare la complicata partita delle automomie rafforzate per alcune regione del Nord. “L’autonomia è dentro la Costituzione. La faremo rigorosamente rispettando la costituzione. C’è già un punto d’incontro su questa tema”, rassicura. Parla anche Paola Di Michele: “Questa è una giornata importante per il Paese: saremo a disposizione e ce la metteremo tutta per essere all’altezza”, dice la neoministra delle Infrastrutture.

Dieci ministri M5S, nove Pd, uno di Leu e un tecnico, Luciana Lamorgese, per il Viminale post Matteo Salvini. Conte è soddisfatto. Si dice “forte” di un programma “che guarda al futuro”. Anche dem e pentastellati tirano un sospiro di sollievo. “Sarà e dovrà essere un governo coraggioso e ambizioso”, commenta Luigi Di Maio, neo ministro degli Esteri.

 

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