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Dimartedì, Conte: “Anche io sono stato accusato di essere filo putiniano”

Anche durante l’ultima puntata di Dimartedì si discute animatamente della lista dei presunti putiniani d’Italia pubblicata dal Corriere della Sera. Tra gli ospiti di Giovanni Floris, ci sono anche Giuseppe Conte e Pier Luigi Bersani. Sia il leader del M5S che l’ex segretario del Pd criticano duramente la decisione di rendere pubblici quei nomi di alcune persone che, a loro dire, non avrebbero commesso alcun reato, se non esprimere la propria opinione. Ma il giornalista del Corriere, Gianni Riotta, non è d’accordo.

Giuseppe Conte a Dimartedì

“Quella lista mi ha impressionato negativamente. – risponde deciso Conte alla domanda di Floris – Perché (non mi piace) vedere su un autorevole quotidiano delle foto segnaletiche pubblicate in prima pagina e vedere queste accuse di essere filo putiniani. Poi non si comprende se hanno espresso delle opinioni che non sono conformi al pensiero unico che si vuole imporre? – si chiede polemicamente il leader pentastellato – Sono opinioni dissenzienti o invece hanno preso soldi dal regime russo per propagandare le sue teorie qui in Italia? Sarebbe una questione completamente differente”.

“Stiamo molto attenti. Io dico francamente che quella lista non mi è affatto piaciuta. Anche io sono stato accusato di essere filo putiniano. E anche negazionista”, denuncia Giuseppe Conte. Sul caso il conduttore di Dimartedì chiama ad esprimersi anche Pier Luigi Bersani. “Che l’Italia sia adusa a questi meccanismi, a queste trappole, a queste fughe di notizie. Io invece sono per ricondurre la cosa alla necessità che ci sia rigore nelle istituzioni”, puntualizza subito l’ex segretario del Pd.

“Non bisogna lasciar spazio a queste cose. – ci va giù duro Bersani – Secondo me il Copasir deve prendere meglio le misure, perché noi siamo una democrazia e non siamo in guerra. La disinformazione è un concetto molto labile. In una democrazia che non è in guerra, le notizie false si combattono con notizie vere. Con la stampa e i giornalisti che hanno la schiena dritta. Non vorrei che finisse in un elenco il sovrintendente della Scala che ha iniziato la stagione con Musorgskij”, conclude. Ma le critiche di Conte e Bersani non scalfiscono le certezze del giornalista del Corriere, Gianni Riotta: “Non mi pento di aver fatto la lista”.

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