La destra che sfila in queste ore a Verona aveva provato a difendere il Congresso delle Famiglie, sostenendo che certe inquietanti descrizioni di una kermesse retrograda e ferma al Medioevo fossero invenzione della stampa buonista. E invece la tre giorni ci ha messo poco a mostrare il suo vero volto, anticipato già dagli ospiti invitati (molti dei quali famosi per le loro posizioni controverse). Repubblica si è aggirata per la città di Giulietta e Romeo, intervistando le persone che hanno preso parte all’evento. Con risultati a dir poco agghiaccianti.
Un segnale inquietante di come esista ancora oggi nella società italiana una minoranza rimasta indietro anni luce su tematiche imprescindibili come i diritti civili. E che trova, questa la cosa che fa più rabbrividire, sponda in un mondo politico che proprio con quei timori primitivi, con quelle grottesche prese di posizione continua a flirtare a caccia di voti e consensi.
“Noi preghiamo per i gay – ha detto uno dei manifestanti, una donna per la precisione – E se non si convertono, c’è l’Inferno per loro”. Non è l’unica a pensarla così: “L’omosessualità è un comportamento appreso nella società, nella vita, nello sviluppo, non è un fatto biologico. Se è un comportamento per chi vuole si può anche rieducare”Da Forza Nuova ai neo-nazisti, l’estrema destra sfila con Salvini a Verona