Un governo lanciato a tutta velocità verso una crisi che sembra sempre più insanabile. Colpa di quella Tav diventata ormai simbolo della distanza tra gialli e verdi, entrambi gli schieramenti barricati su posizioni opposte senza una mediazione convincente. “Non sono disposto a mettere in discussione il nostro no” è la categorica opposizione ai tentativi del premier Conte di trovare una soluzione, una contrarietà ribadita all’assemblea dei parlamentari M5s in corso alla Camera.
Il presidente del Consiglio intanto, sulla questione, passa la palla ai francesi. In conferenza stampa non ha nascosto le sue perplessità sul progetto e ha affermato: “Alla luce di ciò che emerso, alla luce dei forti dubbi emersi, e me ne assumo la responsabilità, l’unica strada che credo sia d’obbligo è procedere ad un’interlocuzione con i partner di questo progetto, Francia e Ue, per condividere questi dubbi e le perplessità”.
All’interno del governo, dunque, ancora non c’è accordo, ma le posizioni dei due partiti appaiono piuttosto chiare: Lega e M5s è muro contro muro, con il Carroccio che vuole il prosieguo dell’opera a tutti i costi e si oppone a un eventuale stop ai bandi. I pentastellati che, al contrario, si giocano tutto sul “no” e puntano a bloccare i bandi. E su quest’ultimo tema il vicepremier è tornato anche nel corso dell’assemblea: “Per noi i bandi devono essere sospesi Proprio perché stiamo ridiscutendo l’opera, come previsto dal contratto”.Caro mi costa l’avvocato: Di Battista recordman per le spese legali