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Governo, rottura a un passo. Di Maio diserta il Cdm, Salvini stralcia il “Salva Roma”

Ora è guerra vera tra Salvini e il suo “alleato” Di Maio: la maggioranza è più che mai vicina alla rottura. In un crescendo continuo di stoccate, la situazione arriva così al punto di rottura totale tra i due. A poche ore dal Consiglio dei ministri, il leader della Lega aveva espresso la volontà di stralciare la norma “salva Roma”, tanto cara ai grillini. Così cara che, in una escalation di battibecchi, diversi ministri pentastellati, a partire dal capo politico Di Maio, hanno poi deciso di disertare la riunione.

Il titolare del Lavoro si è rifugiato negli studi televisivi di “DiMartedì”, la trasmissione di La7 condotta da Floris. Pure il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che tiene alta la tensione sul caso Siri, non si presenta. Dei grillini a Palazzo Chigi ci sono solo Lezzi, Bonisoli e Trenta.

Ed è davanti a quest’immagine che, secondo fonti di maggioranza, Salvini sbotta. Comunica al premier Giuseppe Conte la posizione della Lega, quindi abbandona la sala del Cdm ed esce in piazza Colonna dando ai cronisti – all’insaputa del resto del governo – la linea della Lega: lo stralcio del “Salva-Roma”. Conte cerca di nuovo di riannodare i fili sempre più logori: ma viene descritto come fortemente “irritato” con Salvini per la “prova di forza muscolare” esibita in quest’occasione.

Finché, a telecamere spente, finita la registrazione, Di Maio si convince e punta su Palazzo Chigi. “Nessuna crisi di governo, l’Italia ha bisogno di un governo per quattro anni – ripete intanto a cantilena il leader della Lega –. Il mio rapporto con M5S è buono. Non ho tempo né voglia di litigare con nessuno”.

Per Salvini è la sindaca di Roma Raggi a dover andar via, dopo le intercettazioni in cui ammette che la città “è senza controllo”. La norma “salva Roma”, dunque, va sacrificata. Alla domanda dei giornalisti se lo stralcio è concordato con Di Maio, risponde: “Io concordo con chi c’è, non con chi non c’è”. Conte cerca ancora di rimediare, Di Maio accorre, ma i suoi non fanno in tempo a rientrare.

Il braccio di ferro continua fino a notte, con la Lega che insiste: “Teniamo il punto, i romani meritano di più”. Ma la vera resa dei conti, come ormai è lampante, è attesa dopo le europee, quando Salvini potrebbe reclamare anche lo scranno più alto del Campidoglio. Qualcuno addirittura dice di aver sentito Salvini dire ai suoi che “non ha senso continuare così dopo le Europee”.

 

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