Vai al contenuto

Guanti, mascherine e nessun invitato: così ci si sposa nell’Italia del coronavirus

Dovevano sposarsi e hanno deciso di farlo lo stesso, nel primo giorno di primavera, il 21 marzo. Uno scambio di promesse arrivato in uno scenario surreale, quello dell’Italia in preda alla crisi coronavirus con le città bloccate, i contatti tra le persone vietati, i negozi chiusi per evitare di contribuire alla diffusione del contagio. Una storia incredibile, l’ennesima che arriva da un Paese in lotta contro un nemico invisibile e pericolosissimo. E che però non si arrende.

Protagonisti dell’episodio che arriva da Cavriglia, in provincia di Arezzo, sono stati Daniele Cerofolini e Vanessa Fabbri, lei cantante, lui batterista. Sono entrati in comune con mascherina e guanti e si sono sposati alla presenza del sindaco Lorenzo Degli Innocenti O Sanni. “Nel Valdarno devastato da due focolai del virus, ho celebrato queste nozze ed è stato un messaggio importante per dire che l’amore non si ferma” ha spiegato il primo cittadino.Un messaggio ribadito dal sindaco alla comunità anche su Facebook: “L’amore non si ferma. No. Lo sappiamo. Di fronte a nulla. Può fermarsi il lavoro, i trasporti, l’economia, la salute, la politica, la società, può fermarsi molto, quasi tutto. Ma non il tempo e neppure l’amore. Lo vediamo ogni istante, tra le corsie degli ospedali, dove medici e infermieri, innamorati della professione e della vita, mettono a rischio la propria esistenza pur di provare a curare persone ed a salvare vite in un’emergenza terribile come questa”.“Lo vediamo tra i giovani volontari che s’impegnano per aiutare le persone sole e ultime in questo momento drammatico. Lo vediamo nelle famiglie che rispettano le misure di contenimento del contagio. Che si abbracciano tra le mura di casa. Che sanno aspettare. Che non escono. Che amano il proprio paese coltivando questa forma di rispetto, Anche questo è amore”.

Mentana boccia la linea Conte: “Un premier tutto chiacchiere e distintivo”