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Vertice Ucraina, come è finito davvero: svolta storica

Una telefonata di quaranta minuti tra Donald Trump e Vladimir Putin ha segnato un momento cruciale nella giornata politica dedicata al conflitto in Ucraina. Il Cremlino ha definito l’incontro “costruttivo e franco”, segnale di un possibile cambio di rotta dopo mesi di tensioni. Intanto, Kiev accelera sul fronte militare con un maxi-acquisto di armi americane per 100 miliardi di dollari, sostenuto dall’Europa, mentre i leader europei esprimono posizioni divergenti sulle prospettive di pace.

Trump coordina i preparativi per il vertice Putin-Zelensky
Il presidente americano ha incaricato il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff di organizzare i dettagli dell’incontro diretto tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, previsto entro due settimane. Successivamente, è in programma un vertice trilaterale con la partecipazione di Trump stesso, ritenuto fondamentale per garantire la tenuta dell’accordo.

Kiev stringe un accordo storico per armi americane
Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’Ucraina si prepara a un acquisto senza precedenti di armamenti statunitensi per un valore di 100 miliardi di dollari. L’operazione sarà sostenuta anche da finanziamenti europei e rappresenta una mossa strategica per rafforzare la difesa ucraina e legarla solidamente al sostegno occidentale.

Le reazioni dei leader europei: tra scetticismo e ottimismo
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha definito i risultati del summit “oltre ogni aspettativa”, sottolineando che l’intesa sulle garanzie di sicurezza americane rafforza la posizione di Kiev nei negoziati. Tuttavia, Emmanuel Macron mantiene un atteggiamento prudente, avvertendo che senza sanzioni credibili la Russia non avrà interesse reale alla pace. Scettico anche il presidente finlandese Alexander Stubb, che definisce Putin “inaffidabile” e insiste sulla necessità di una tregua concreta prima di ogni negoziato.

Zelensky: incontro senza condizioni e garanzie per la sovranità
Il presidente ucraino ha ribadito la necessità di un confronto diretto con Putin senza preamboli, ponendo come priorità l’integrità territoriale e un percorso che porti alla fine del conflitto. Zelensky si è detto disposto a un vertice trilaterale e ha sottolineato l’importanza di un sostegno internazionale unito e deciso.

Le dinamiche del summit alla Casa Bianca
Il vertice ha visto riuniti Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i principali leader europei, tra cui Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen e Keir Starmer. La giornata ha avuto momenti di tensione, con Trump che ha interrotto la riunione con gli europei per chiamare Putin, confermando l’impegno degli Stati Uniti nelle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. La presidente italiana Meloni ha espresso il sostegno dell’Italia agli sforzi americani per la pace.

Un equilibrio delicato e la strada verso la pace
Nonostante i segnali positivi, il futuro resta incerto. Gli attacchi russi continuano in diverse città ucraine, tra cui Kharkiv e Odessa, con pesanti conseguenze civili. L’Europa appare divisa tra chi spinge per un accordo rapido e chi teme un compromesso che possa sacrificare la sovranità ucraina. Il ruolo degli Stati Uniti e la coesione transatlantica saranno determinanti nelle settimane a venire.

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