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Berlusconi al Quirinale? I dubbi di Gianni Letta

L’elezione del nuovo presidente della Repubblica si avvicina, e Silvio Berlusconi resta più che mai in campo per conquistare il Quirinale. Il Cavaliere è impegnato pancia a terra, insieme a Vittorio Sgarbi, a contattare tutti i Grandi elettori ancora indecisi e quelli che, invece, potrebbero cambiare idea di fronte ad una proposta che non si può rifiutare. Ma i problemi per Berlusconi potrebbero venire anche dal fronte interno di centrodestra. Vero che Matteo Salvini gli ha assicurato l’appoggio incondizionato della Lega. Ma Giorgia Meloni sembra più guardinga. Anche il suo consigliere storico, Gianni Letta, esprime dubbi su una eventuale candidatura di parte. Oggi il vertice del centrodestra a Villa Grande, la residenza romana di Berlusconi.

Silvio Berlusconi

Manca poco più di una settimana all’inizio delle votazioni che porteranno ad eleggere il successore di Sergio Mattarella. Al momento non ci sono candidati ufficiali. Ma i nomi che girano con più insistenza, oltre al bis di Mattarella, sono naturalmente quelli del premier Mario Draghi e del leader azzurro Berlusconi. quest’ultimo si incontra proprio in queste ore con gli altri componenti della coalizione di centrodestra.

“Centrodestra compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi. Non si accettano veti ideologici da parte della sinistra. Spero che nessun segretario e nessun partito si sottraggano al confronto ed alla responsabilità”, lo ha rassicurato ieri Salvini. “Continuerò a chiedere la compattezza della coalizione dall’inizio alla fine della vicenda. Una compattezza che Fdi può garantire perché lo sanno tutti, abbiamo sempre avuto una parola sola”, si mantiene invece più distaccata Giorgia Meloni.

Ma a preoccupare Berlusconi sono anche alcune presunte resistenze interne in Forza Italia. Come riporta il quotidiano Repubblica, il suo braccio destro Gianni Letta invita caldamente “i Grandi elettori, parlamentari e non, a ispirarsi alla lezione di David Sassoli, guardando agli interessi del Paese e non alle differenze di parte”. Differenze che, secondo gli ‘interpreti’ del pensiero di Letta potrebbero aumentare con la candidatura del suo leader al Quirinale.

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