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Giletti, voci di perquisizioni e l’incidente sulla mafia sulla chiusura di “Non è L’Arena”

I motivi della chiusura della trasmissione di Giletti. Non è L’Arena avrebbe chiuso per decisione dalla dirigenza del network La7 in seguito alle puntate sulla mafia e l’arresto di Matteo Messina Denaro. Annunciata e anticipata in qualche modo da Salvatore Baiardo, falsamente presentato come pentito. Non trovano conferma le voci di perquisizioni della Direzione investigativa antimafia in casa del conduttore, ma qualcosa è andato storto.
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Salvatore Baiardo e Massimo Giletti

Chiusura della trasmissione di Giletti, i motivi legati alla mafia

Al centro dei motivi della chiusura della trasmissione di Giletti, forse le puntate in cui il conduttore ha intervistato Salvatore Baiardo. L’uomo è un collaboratore della famiglia mafiosa dei Graviano. L’autunno scorso, poche settimane prima dell’arresto dell’ultimo dei corleonesi, aveva accennato alla malattia grave curata “in casa” dal boss.

Dopo l’arresto di Messina Denaro, Baiardo è stato interrogato dai magistrati ed è anche tornato in trasmissione, rivelando al conduttore di essere sotto minaccia. Anche in quella occasione Baiardo ha fatto allusioni, che i magistrati hanno cercato di capire se fossero state enunciate dietro compenso. Non ci sono notizie sugli eventuali esiti di questi interrogatori.

La chiusura di Non è L’Arena e l’ipotesi della consegna concordata di Messina Denaro

Allo stesso modo, comunque, gli inquirenti impegnati nelle indagini su Messina Denaro, non hanno gradito la diffusione in trasmissione dei messaggi vocali del boss. Anche perché dietro quei messaggi, Giletti virava spesso sulla questione di una presunta nuova trattativa che avrebbe portato alla consegna concordata del boss alla giustizia. Le voci, riferite da Open, non trovano comunque una conferma ufficiale.

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