Anche in tempo di Covid, purtroppo, ci si trova a fare i conti, oltre che con le difficoltà legate alla pandemia, anche con i pregiudizi e l’ignoranza di alcune, per fortuna poche, persone. Quelle, per esempio, che non hanno esitato a puntare il dito contro una ragazzina di 19 anni salita sul treno per andare a scuola da Prato centrale, in direzione Firenze. E che è stata improvvisamente aggredita da alcuni dei passeggeri a bordo. Con il pretesto del virus. In realtà, purtroppo, per il colore della sua pelle.
La passeggera che ha umiliato la 19enne avrebbe poi, secondo il racconto della ragazza, chiesto l’intervento di un addetto del treno che l’avrebbe costretta a scendere. Il padre, di cui Il Tirreno riporta il nome (Evaristo Ricci), ha scritto a Trenitalia per denunciare quello che sarebbe accaduto: “Il comportamento dell’addetto è inaccettabile, in quanto ha implicitamente cavalcato l’onda xenofoba e discriminatoria della passeggera che, se individuata, sarà oggetto di denuncia penale, e soprattutto ha deciso di allontanare una studentessa che si recava a scuola in base ad una mera discrezionalità, senza neanche preoccuparsi di misurarle la temperatura. È inaccettabile che in un paese democratico possano accadere fatti del genere”.
“Mia figlia mi ha chiamato in lacrime – ha raccontato Evaristo Ricci – e ora pretendo spiegazioni da Trenitalia e dalla Regione, che dovrebbe controllare il corretto svolgimento del servizio di trasporto pubblico. Questo tipo di discriminazioni le viviamo ogni giorno. Sono il primo a dire che gli extracomunitari dovrebbero rispettare le regole, ma questo tipo di cose non le possiamo accettare”. La compagnia ha fatto sapere di non tollerare atteggiamenti di discriminazione a bordo dei propri mezzi e di aver avviato accertamenti per capire se l’uomo che ha fatto scendere dal treno la giovane fosse effettivamente un dipendente delle ferrovie.Conte torna a fare il professore: “Dal 1 marzo insegnerà di nuovo a Firenze”