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I popolari insorgono contro Orban: pronti a cacciare l’amichetto di Salvini

E alla fine il Partito Popolare si scoprì insofferente di fronte alla figura di Viktor Orban, primo ministro ungherese molto legato a Matteo Salvini con il quale ha flirtato a lungo in passato, con tanto di visite in Italia e immancabili foto insieme. A guidare la crociata contro il premier, accusato in patria di essere illiberale, è la componente nordica del Ppe. “Siamo arrivati al punto – ha detto Anna Maria Corazza-Bildt, europarlamentare svedese – di ammettere che volta le spalle ai valori fondamentali europei”.

Anche gli altri partiti popolari scandinavi e quelli di Lussemburgo e Belgio si sono schierati dalla stessa parte, convinti che sia necessario procedere a una vera e propria epurazione, allontanando quel personaggio così scomodo. A far precipitare la situazione negli ultimi giorni è stata la dura campagna lanciata da Orban nei confronti del presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante la quale a farla da padrone sono state le fake news.Non tutti sono però convinti che divorziare sia la scelta migliore, un pensiero condiviso anche dalla Forza Italia di Silvio Berlusconi. Un ragionamento figlio di un semplice calcolo politico, quello che prevede un calo di consensi da parte del Ppe alle prossime elezioni europee che non intaccherà però il ruolo di primo partito. Incalza, però, la destra dei sovranisti, quella verso la quale potrebbe fuggire Orban.Il 21 marzo ci sarà una prima resa dei conti tra i popolari, anche se l’ipotesi espulsione resta al momento poco concreta. Il timore è che in caso di mosse azzardate il partito possa ritrovarsi a dover virare pericolosamente verso destra, verso nuovi alleati dei quali al momento in molti farebbero volentieri a meno.

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