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“I rom non sono uguali a noi”. Le terribili parole di Simone, da Casal Bruciato

Continua a rimanere alta la tensione tra i quartieri di Roma, dopo che nei giorni scorsi a tenere banco era stata la ribellione dei cittadini di fronte all’arrivo di un gruppo di rom, la maggior parte donne e bambini, nella zona di Torre Maura. Una rabbia sfociata in una protesta in strada, con la presenza di alcuni esponenti dell’estrema destra che non era passata inosservata, scatenando il dibattito sulla bontà o piuttosto l’interesse della loro partecipazione.

Un problema che non è però limitato a quell’unico contesto, all’interno del vastissimo tessuto della capitale. Ultimo campanello d’allarme di una popolazione stanca, che finisce per agire troppo spesso di pancia, è arrivato durante l’ultima puntata di Piazza Pulita: nello specifico, a prendere la parola è stato una certo punto un giovane di nome Simone Vandalo, residente a Casal Bruciato, altr  periferia romana dove nei giorni scorsi i residenti hanno protestato contro l’assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom.Simone e la fidanzata Noemi in precedenza avevano occupato quella stessa casa con il loro bambino di sei mesi. Nel commentare l’accaduto, il ragazzo ha spiegato: “Certi rom sono cittadini italiani, ma non sono uguali a noi. Uguali non è il termine più giusto da usare”.

Alle parole del ragazzo è subito scattato l’applauso del pubblico. Più tardi il conduttore, il giornalista Corrado Formigli, riprendendo il discorso, ha detto a sua volta ,: “L’applauso sul fatto che il rom non è uguale a noi, mi fa paura. Non do la colpa a Simone, ma mi domando cosa stia succedendo nel nostro Paese e quanto sia pericoloso alimentare questo tipo di pensiero”.

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