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I tedeschi rinunciano alle vacanze in Italia: spiagge vuote, il motivo purtroppo è molto chiaro

L’Italia, da decenni meta da sogno per turisti di tutto il mondo e destinazione prediletta per molti tedeschi, sta vivendo un’estate insolita e preoccupante. Quest’anno, i titolari di stabilimenti balneari si sono trovati davanti a un panorama inaspettato: al posto delle consuete folle di vacanzieri, molte spiagge restano silenziose e semideserte.

La crisi del turismo italiano: i numeri parlano chiaro
Secondo il SIB, il sindacato italiano degli operatori balneari, a luglio 2025 il numero di persone che hanno frequentato le spiagge è diminuito in media del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In alcune aree, come l’Emilia-Romagna, il calo ha raggiunto il 25%. Il presidente del SIB, Antonio Capacchione, ha sottolineato come luglio, per presenze e consumi, sia stato addirittura peggiore di giugno — una situazione rarissima negli anni passati.

La causa principale è l’aumento vertiginoso dei prezzi. L’inflazione, sommata al rincaro generalizzato dei servizi turistici, ha reso le vacanze al mare in Italia molto più care rispetto al periodo pre-pandemico. Dal 2019 il costo di una vacanza estiva è salito in media del 30%, mentre una sola giornata in spiaggia oggi costa il 32,7% in più rispetto a sei anni fa. Anche i prezzi di bevande popolari come spritz (+18,2%) e birra (+17,2%) hanno subito rialzi consistenti.

Italiani e tedeschi restano a casa
Il risultato è che quasi la metà degli italiani (49%) ha scelto di non partire tra giugno e settembre, contro il 39,5% del 2019. Chi invece va in spiaggia, spesso si limita a brevi uscite nel fine settimana.

Ma a mancare sono anche i tedeschi, che per anni hanno rappresentato una fetta importante del turismo balneare italiano. La loro assenza sta aggravando ulteriormente la crisi. “Oggi abbiamo solo pochi ombrelloni aperti”, racconta un operatore a un’emittente locale, spiegando di non aver mai visto un calo simile.

Se la tendenza dovesse proseguire, il settore turistico rischia di affrontare una delle stagioni più difficili degli ultimi decenni, con l’estate 2025 destinata a passare alla storia come una delle meno redditizie per le località balneari italiane.

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