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il 5G diventa realtà a Roma: TIM e Qualcomm innaugurano prima videochiamata in Europa

Per la prima volta in Europa è stata trasmessa una videochiamata grazie alla tecnologia 5G, e Roma è stata la prima capitale a poterla sperimentare. A raggiungere questo traguardo è stata la rete Tim che ha effettuato la rivoluzionaria comunicazione su banda millimetrica nella cosiddetta modalità “new radio”, grazie al prototipo di un computer supportato dal modem 5G Qualcomm Snapdragon X50 e avvalendosi delle componenti di rete messe a disposizione da Ericsson. Il traguardo è stato inoltre tagliato in occasione dell’apertura del primo Tim Innovation Hub dedicato al 5G, che ha visto tra i presenti anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha mostrato un particolare interesse ad usare la tecnologia 5G in alcuni settori strategici per la città come quello della mobilità. Inoltre, durante l’evento sono stati mostrati anche i primi smartphone compatibili con il 5G, insieme alle prime soluzioni e servizi della nuova rete mobile ultraveloce come l’auto a guida remota, la visita a distanza di musei ed opere d’arte grazie alla realtà virtuale, il controllo a distanza di robot industriali, sistemi per il controllo tattile da remoto, videogiochi interattivi multiplayer in realtà aumentata.


In particolare, la demo dell’auto a guida remota con il 5G ha permesso a tutti i presenti di provare l’esperienza di una guida a 700 chilometri di distanza. La piattaforma di controllo sull’auto raccoglie in tempo reale dati e contenuti multimediali dai diversi sensori, telecamere e radar installati, trasmettendoli alla postazione remota, avvalendosi dell’estrema affidabilità e sicurezza della rete 5G in termini di banda per il trasporto del flusso video del veicolo e di latenza sull’invio dei dati forniti.

In sostanza, la nuova rete 5G sarà l’aggiornamento che permetterà di migliorare le prestazioni dei dispositivi connessi, sia in termini di velocità sia per l’affidabilità della trasmissione. Non solo smartphone, ma anche orologi, sensori e assistenti virtuali: con la diffusione dell’Internet delle cose (Internet of things, IoT), si prevede che entro il 2020 ci saranno sette dispositivi connessi per ogni persona sul pianeta. Apparecchi per i quali serviranno connessioni capillari e più affidabili, soprattutto nell’ambito industriale e dei servizi.

Grazie alla tecnologia dello “slicing”, la rete sarà in grado di dare diverse priorità agli oggetti connessi in base alla loro necessità. Caratteristica cruciale in contesti operativi sensibili come quello medico o industriale, dove la trasmissione non può essere pregiudicata dalla quantità di dispositivi connessi a un’antenna. Ulteriore innovazione del 5G è anche la tecnologia stessa usata per le trasmissioni: gli impianti alla base delle nuove reti saranno infatti per lo più basati sul software, quindi non sarà necessario sostituirli nella prossima transizione ai protocolli di sesta generazione, come è avvenuto finora.

 

 

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