Gli addetti ai lavori lo hanno già rinominato ‘patto delle pere’, o ‘patto del vin brulé’. È l’accordo stretto tra i tre leader del centrodestra nella villa romana di Silvio Berlusconi dopo un pranzo e una passeggiata insieme ai cagnolini dell’ex premier. In pratica, il Cavaliere avrebbe garantito la sua fedeltà incondizionata alla coalizione unita di centrodestra in cambio dell’appoggio di Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla sua elezione alla presidenza della Repubblica.
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Un pranzo per firmare la pace. Sembra essere questo il risultato dell’invito a colazione di Silvio Berlusconi a Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Villa Grande. Sua nuova residenza romana, dopo l’abbandono di Palazzo Grazioni, situata su via Appia antica ed ex dimora del defunto regista Franco Zeffirelli. I tre punti fondamentali dell’accordo prevedono un fronte comune del centrodestra in vista dell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. La contrarietà ad una eventuale riforma delle legge elettorale in senso proporzionale. E colloqui settimanali tra i tre leader per decidere una linea politica comune.
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Pare così scongiurato con il patto delle pere il rischio di una implosione della coalizione, in profonda crisi dopo la netta sconfitta elettorale alle recenti Comunali. I tre però non avrebbero discusso di leadership, ma avrebbero fatto autocritica sui candidati sindaci scelti alle elezioni.
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La nota ufficiale emessa dopo l’incontro di Villa Grande, durato circa due ore, parla di “clima di massima collaborazione”. A riassumere lo spirito del patto delle pere ci prova poi Salvini. “La mia speranza e il mio obiettivo è di andare unitamente da Draghi, sia chi è in maggioranza, sia chi è all’opposizione, per chiedere una manovra coraggiosa che metta ancora più miliardi sul taglio delle tasse, sulle bollette di luce e gas, per chi assume, per evitare il lavoro nero”, dichiara il leader leghista.
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