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Giorgia Meloni e Gianfranco Fini “si sentono e si parlano”

Giorgia Meloni e Gianfranco Fini avrebbero stretto nuovamente ottimi rapporti. E il nuovo presidente del Consiglio ascolterebbe volentieri ciò che ha da dirle l’ex presidente di Alleanza Nazionale, partito in cui ha militato anche lei per tanti anni. Al momento si tratta solo di una indiscrezione pubblicata dal quotidiano Il Foglio. Ma pare proprio che la pasionaria della destra italiana si sia riavvicinata al suo vecchio mentore.

Gianfranco Fini e Giorgia Meloni

Secondo quanto riporta Il Foglio, dunque, Giorgia Meloni e Gianfranco Fini avrebbero riallacciato i loro rapporti da circa un anno. I due si sentirebbero e si parlerebbero molto spesso, con la Meloni che sembrerebbe molto interessata ad ascoltare i consigli impartiti dall’ex presidente della Camera, uscito dalla vita politica in maniera turbolenta dopo il litigio con Silvio Berlusconi in cui Fini pronunciò la ormai famigerata frase “che fai, mi cacci?”.

Fini e Meloni si sarebbero sentiti molto di frequente durante la campagna elettorale. Ma anche dopo il 25 settembre, quando Giorgia già si preparava a fare il suo ingresso trionfale a Palazzo Chigi. Bisogna ricordare che l’attuale premier venne sospinta proprio da Fini prima nel ruolo di vicepresidente della Camera e poi in quello di ministro della Gioventù dell’ultimo governo Berlusconi dal 2008 al 2011.

Dunque pare proprio che Giorgia Meloni dia molto peso ai consigli di Gianfranco Fini. Anche se, precisano i suoi fedelissimi, “lei ascolta tutti, poi decide di testa propria”. Non è poi un segreto che negli ultimi tempi l’ex leader di AN abbia tessuto le lodi della sua pupilla. “Chi ha parlato con l’ex presidente della Camera ha raccolto l’entusiasmo per il discorso programmatico pronunciato da Meloni a Montecitorio”, si legge ancora su Il Foglio. Il compito della Meloni, invece, conclude il quotidiano, è quello di “smentire gli scettici, raddrizzare le facce storte e i pregiudizi, dimostrare il volto europeo di una destra di governo non per forza sovranista. Ma rivolta verso il futuro”.

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