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Caso Montesano, interviene il Codacons: “La Rai doveva controllare e non l’ha fatto”

Il caso Montesano sta facendo tremare la Rai. La vicenda ormai è nota. Durante le prove della trasmissione Ballando con le stelle, il comico romano si è presentato con una maglietta della Decima Mas, la flottiglia navale che fu prima un’unità speciale del Regio esercito italiano e poi aderì alla Repubblica sociale italiana fondata da Benito Mussolini. A scoprirlo è stata la giornalista Selvaggia Lucarelli che del programma di Rai 1 è giudice.

Polemica in Rai sul caso Montesano

Dopo le rimostranze della Lucarelli sui social, la direzione della Rai è stata costretta ad emanare una nota ufficiale in cui si comunica la cacciata di Enrico Montesano da Ballando con le stelle. Ma il comico non ci sta e si difende affermando che quella era solo una delle tante magliette ‘politiche’ della sua collezione. Secondo Montesano, inoltre, la Rai aveva tutto il tempo di controllare le immagini, andate in onda in differita. Ma non lo ha fatto. A dare manforte all’attore romano ci pensa ora Carlo Rienzi, presidente del Codacons.

“Enrico Montesano  se è appassionato di quegli stemmi doveva sapere cosa rappresentassero e si poteva risparmiare lo sfoggio di quella maglietta. – dichiara Carlo Rienzi intervistato da Adnkronos – Ma il problema non è lui, è chi alla Rai doveva controllare e non l’ha fatto. In Rai dovevano controllare. E mi sembra molto strano che non l’abbiano fatto”, si chiede polemicamente il presidente del Codacons.

“In genere controllano tutto. – racconta Rienzi – Ricordo ancora quando andai ospite e mi applicarono una striscetta che copriva il coccodrillo di ‘Lacoste’ che avevo sulla mia maglietta, per evitare che potessi fare pubblicità occulta. Come mai stavolta non hanno controllato nulla? A meno che non sapessero di che cosa si tratta. Allora è anche più grave. Bisogna che venga chiarito chi doveva controllare. Non è solo Montesano che doveva essere più accorto, ma ci voleva anche un controllo esterno perché stiamo parlando di un ente che fa servizio pubblico”, conclude il numero uno del Codacons.

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