Vai al contenuto

Letta, contestatrice no-vax sale sul palco e lo interrompe

Una spiacevole avventura quella capitata ad Enrico Letta nella giornata di giovedì 23 settembre. Il segretario del Pd fa tappa a Trieste in occasione della campagna elettorale per le prossime elezioni Amministrative del 3-4 ottobre. Ma, ad un certo punto, una donna, probabilmente una no-vax, sale sul palco per contestarlo. Ne nasce un acceso diverbio, accompagnato dalle grida di disapprovazione dei sostenitori di Letta.

Enrico Letta contestato a Trieste

Nonostante la massiccia presenza delle forze dell’ordine, la donna sarebbe riuscita a salire sul palco passando attraverso il gazebo elettorale del Pd. “Il vaccino è verità?”, ad un certo punto la contestatrice interrompe Letta avvicinandosi quasi faccia a faccia al segretario del Pd. “Il vaccino è libertà”, la corregge però l’ex presidente del Consiglio. I due litiganti cominciano a discutere, ma le loro voci vengono coperte dalle urla di disapprovazione dei sostenitori Dem. “Ma chi l’ha fatta entrare?”, si chiede qualcuno.

La discussione si accende sul fatto che il vaccino sia gratuito, come ricorda a più riprese Enrico Letta. Mentre, invece, la signora si lamenta del fatto che i tamponi siano ancora a pagamento. “Voi ci state ricattando. È un ricatto di Stato. Una cosa vergognosa. Lei si deve vergognare”, così la contestatrice incalza il politico, mentre il suo tono di voce comincia ad essere sempre più alto.

Letta resta seraficamente sulle sue posizioni, mentre alcuni suoi collaboratori tentano di portare via di peso la scomoda interlocutrice. Lei prova a resistere e sembra quasi avere una crisi di nervi. Alza ancora la voce e la si sente citare la parola “nazismo”. Letta allora allarga le braccia in segno di sconforto, mentre sul palco si scatena la bagarre. “Vogliamo sentire Enrico”, grida una signora presente tra il pubblico. Intanto la contestatrice viene trascinata via con la forza. Sarà poi la Digos a fermarla per identificarla”.

Potrebbe interessarti anche: Green pass in Parlamento: Letta esulta ma si temono proteste