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Il Commissario Ue non fa sconti: “Procedura d’infrazione contro l’Italia”

Non sembrano esserci ormai troppi margini per evitare che contro l’Italia sia avviata una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Un’eventualità che si sta facendo sempre più forte con il passare dei giorni e che ha trovato in queste ore l’ennesima conferma. Nel giorno delle raccomandazioni che la Commissione europea diffonderà ai vari Paesi, infatti, il commissario europeo al Bilancio Guenther Oettinger ha ribadito la delicatezza della situazione.

“Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione”, ha detto in un’intervista all’emittente televisiva tedesca ‘n-tv’.  “L’Italia non dovrebbe essere un rischio per l’Eurozona” ha poi aggiunto Oettinger. Di rischio Italia parlerà anche il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto articolo IV che renderà pubblico il prossimi 13 giugno. Secondo quanto anticipato alla Reuters da una fonte europea, il Fondo ritiene il debito italiano uno dei maggiori rischio per l’area euro insieme alla Brexit e alle tensioni commerciali in corso tra Stati Unit e Cina.sarà comunque soltanto un primo passo. Il via libera ufficiale spetterà infatti agli stati europei. Il primo passo sarà in programma martedì quanto ad esprimersi saranno gli sherpa dei vari Paesi in cui si discutere se procedere con la procedura o tentare un negoziato con l’Italia. Quindi il sigillo definitivo potrebbe arrivare il 9 luglio dall’Ecofin, il consiglio dei ministri delle Finanze dell’Unione europea.Proprio nelle scorse ore, Matteo Salvini aveva mandato messaggi precisi a Bruxelles: “All’Europa noi faremo notare che il rispetto dei vincoli sta portando il paese alla precarietà e al blocco. Vorremmo un incontro intergovernativo di tutti i governi per dire: nel 2019 i vincoli di tanti anni fa aiutano ancora o vanno aggiornati? All’Europa conviene un’Italia in difficoltà o una Germania che rallenta? Al di là dei colori politici, è chiaro che le regole fondate sui numeri vanno riviste e superate. Sforare o non sforare il 3% non mi interessa”.