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Laura Boldrini a Cartabianca: “Il corteo di Predappio era un rave illegale”

Laura Boldrini protagonista di un acceso dibattito durante l’ultima puntata di Cartabianca. Discutendo della norma anti rave appena approvata dal governo, la parlamentare del Pd se la deve vedere con gli altri ospiti del talk show di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer. La tesi dell’ex presidente della Camera è che anche a Predappio si sarebbe svolto un rave illegale.

Laura Boldrini

“Mi aspettavo una risposta ai problemi delle persone: inflazione, caro energia, cose concrete. Invece è stato strizzato l’occhio ai no vax e inserito un reato di cui non c’era assolutamente bisogno”, così Laura Boldrini apre il dibattito sulla norma anti rave a Cartabianca. “La norma sui rave party è un segnale importante rispetto a un’esigenza che esiste. Ti puoi adunare liberamente, ma senza consumare droga in un capannone pericolante. È un dovere di tutti difendere l’incolumità e la sicurezza pubblica”, replica Maurizio Lupi.

“I rave party non sono un’urgenza del Paese, a me non piacciono per nulla ma vi pare un tema decisivo? Viene fatto solo perché è identitario, ma è inutile e le leggi per contrastarli ci sono già”, protesta il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. “La norma sui rave party mi preoccupa un po’ perché penso a quando ci sarà un altro governo del Partito Democratico. – attacca il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo – Quando era al potere la sinistra, abbiamo visto gli idranti sui manifestanti, hanno goduto quando si chiudano le piazze per le manifestazioni contro il green pass, festeggiare quando i droni inseguivano le persone per strada. La sinistra è l’ultima che può parlare di libertà, hanno sistematicamente violato i diritti”.

Ma Lura Boldrini non molla e ribadisce le sue posizioni. Secondo lei “il corteo di Predappio era un rave illegale eppure non c’è stata alcuna condanna, si è violata la legge Scelba e nessuno ha battuto ciglio. Mi sarei aspettata una condanna dal governo. Non sono state prese misure nemmeno dai governi precedenti, ma quest’anno ci vuole una condanna specifica nel centenario della Marcia su Roma”, conclude.

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