Continua l’impegno della Protezione Civile in Albania, Paese colpito da un terremoto talmente violento da spingere il governo a dichiarare lo stato d’emergenza per oltre un mese nelle zone più disastrate. In totale, il numero dei morti è salito purtroppo a 49 ed è notizia, drammatica, delle ultime ore quella del ritrovamento del corpo di una madre e dei suoi tre bambini, una famiglia intera spazzata via. L’Italia, in questi momenti drammatica, sta facendo il possibile per non far mancare il suo aiuto.
 In precedenza, la stessa Protezione Civile aveva annunciato di aver già iniziato il lavoro di soccorso, allestendo a Durazzo le prime tende per aiutare i cittadini albanesi rimasti senza una casa. Il Sistema nazionale si è attivato, su disposizione del presidente del Consiglio dei ministri, nell’ambito del Meccanismo europeo per rispondere alla richiesta di intervento pervenuta dalle autorità albanesi in seguito alla forte scossa di terremoto che ha colpito il Paese.
In precedenza, la stessa Protezione Civile aveva annunciato di aver già iniziato il lavoro di soccorso, allestendo a Durazzo le prime tende per aiutare i cittadini albanesi rimasti senza una casa. Il Sistema nazionale si è attivato, su disposizione del presidente del Consiglio dei ministri, nell’ambito del Meccanismo europeo per rispondere alla richiesta di intervento pervenuta dalle autorità albanesi in seguito alla forte scossa di terremoto che ha colpito il Paese. Papa Francesco, nel frattempo, ha inviato 100 mila euro per l’Albania. Lo ha fatto tramite il Servizio dello Sviluppo umano integrale, il dicastero vaticano da lui costituito. Si tratta di “un primo contributo”, informa un bollettino della sala stampa vaticana, “per il soccorso alla popolazione in questa immediata fase di emergenza”. “Il Santo Padre – spiega la nota – vuole esprimere in tal modo la sua vicinanza spirituale e il suo paterno sostegno nei confronti delle persone e dei territori colpiti”.
Papa Francesco, nel frattempo, ha inviato 100 mila euro per l’Albania. Lo ha fatto tramite il Servizio dello Sviluppo umano integrale, il dicastero vaticano da lui costituito. Si tratta di “un primo contributo”, informa un bollettino della sala stampa vaticana, “per il soccorso alla popolazione in questa immediata fase di emergenza”. “Il Santo Padre – spiega la nota – vuole esprimere in tal modo la sua vicinanza spirituale e il suo paterno sostegno nei confronti delle persone e dei territori colpiti”.Martina Rossi, prescritta una delle accuse ai due imputati per la morte della ragazza
