Un passo indietro deciso, forte. Che ha per protagonista innanzitutto la Lega, che in questa battaglia ha eletto il senatore Simone Pillon come suo baluardo. Ma dal quale non è estraneo nemmeno il Movimento Cinque Stelle, che proprio con il Carroccio ha firmato a suo tempo l’ormai celebre contratto di governo e accettato di seguire una linea ben precisa sul fronte dei diritti. L’ultimo passo, in questo senso, è stata la nascita dell’intergruppo parlamentare “Vita, Famiglia e Libertà”, dove sono confluite personalità ben note a chi segue la politica come Maurizio Gasparri o Eugenia Roccella. C’è Paola Binetti (quella del cilicio, per intendersi). E Gaetano Quagliarello, famoso per la frase “Eluana è stata ammazzata” urlata in Parlamento dopo gli sviluppi del caso Englaro nel 2009. Un’alleanza tra mondo cattolico e politica che, analizza Giovanna Turco sulle pagine de L’Espresso, nasce con un obiettivo preciso: “riavvolgere il filo, smontare”. Senza risparmiare niente, dal divorzio breve alle unioni civili fino al biotestamento. 
La parola d’ordine scelta da Pillon per presentare il ddl è “il bambino al centro”. L’avvocata Manuela Ulivi, dalle pagine de L’Espresso, non ne è però convinta: “Al contrario, un progetto di legge che va contro i figli, perché li mette al centro del contrasto tra i genitori, di un conflitto allucinante, nella pretesa astratta che si possa dividere a metà. La conflittualità viene fomentata, si pretende di far trovare a una coppia che si separa un accordo minuto, dettagliato, proprio sui punti che di solito l’hanno fatta esplodere: la gestione dei figli, i soldi. Di solito giudici e avvocati mediano, semplificano: qui al contrario si crea un percorso a ostacoli che sembra non finire mai. Che parte con una mediazione, obbligatoria, a pagamento, che ha profili di incostituzionalità. E si arriva fino alla previsione per cui, se un bambino parla male di un genitore, viene spedito in comunità”. I bambini sono anche il motivo per cui Pillon si dice contrario all’aborto, promettendo forti incentivi alle donne che porteranno avanti le gravidanze e pronunciando frasi sinistre come “faremo di tutto per impedire l’interruzione”. E i minori sono al centro dell’opposizione di Salvini alle adozioni gay (“si viene adottati solo se c’è un padre e una madre”). A parole, il leader del Carroccio dice di non voler “rivedere le leggi del passato”. I fatti, però, vedono l’esecutivo marciare in direzione ostinata e contraria.