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Giorgia Meloni, il discorso alla Camera prima della fiducia: “Grazie Draghi”

Martedì 25 ottobre è il giorno della fiducia alla Camera dei Deputati per il governo guidato da Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio è arrivato a Montecitorio intorno alle 11 del mattino. Dopo il suo discorso, il voto di fiducia è previsto per le 19 circa. In apertura del suo intervento, la Meloni ci tiene a ringraziare calorosamente sia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia quello del Consiglio uscente, Mario Draghi, con il quale ha intessuto ultimamente un ottimo rapporto.

Giorgia Meloni

“Voglio ringraziare da subito chi si esprimerà in base alla proprie convinzioni, qualsiasi sia la scelta che farà. – così Giorgia Meloni apre il suo discorso alla Camera – La celerità di questi giorni era naturale e doverosa perché la situazione difficilissima in cui l’Italia si trova non consente di titubare e noi non lo faremo”.

“Voglio ringraziare Mario Draghi che ha offerto tuta la disponibilità per un passaggio di consegne veloce e sereno nonostante il nuovo governo sia guidato dall’unico partito che era all’opposizione. – ecco il passaggio in cui Giorgia Meloni ringrazia il capo dello Stato e il suo predecessore a Palazzo Chigi – Così è nelle grandi democrazie. Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel dare seguito all’indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi preziosi consigli”.

“Fra i pesi che sento gravare oggi c’è anche quello di essere la prima donna a capo del governo di questa Nazione. – rivela poi Giorgia Meloni – Penso alla responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che affrontano difficoltà e ingiustizia per affermare il proprio talento ed apprezzati i loro sacrifici. Diamo vita a un Governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare”. Intendiamo essere maggioranza parlamentare e compagine di Governo per cinque anni, facendolo al meglio delle nostre possibilità, anteponendo sempre l’interesse della Nazione a quello di parte e partito. Non useremo il voto di milioni di italiani per sostituire un sistema di potere con un altro distinto e contrapposto”.

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