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Manovra, lo sfogo di Giorgia Meloni: “Sono stufa delle critiche”

Giorgia Meloni è stufa delle dure critiche che il governo sta ricevendo sulla manovra economica e rivendica la linea dura di Palazzo Chigi. Ma allo stesso tempo è pronta a ritirare la norma sul Pos se l’Unione europea dovesse mettersi di traverso. Troppo alto infatti il rischio di non ottenere da Bruxelles decine di miliardi del Pnrr. È quanto racconta in un retroscena il giornalista di Repubblica Tommaso Ciriaco.

Giorgia Meloni

Insomma, Giorgia Meloni è stanca delle continue critiche, anche pesanti, che stanno arrivando da tutte le parti contro il governo. Ultima quella di Bankitalia con cui si è sfiorato anche lo scontro istituzionale. Ma anche i rilievi mossi dall’Unione europea, da Confindustria, dai sindacati e dalle forze politiche di opposizione non vanno proprio giù al presidente del Consiglio. Per questo, secondo quanto riporta Repubblica, avrebbe ordinato ai suoi di rispondere con durezza colpo su colpo, come accaduto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari contro Bankitalia.

Ma, allo stesso tempo, la Meloni ha necessità di mostrare anche la carota ai suoi avversari. Ecco perché, dietro all’apparente scontro insanabile, si nasconde la volontà di trattare per arrivare ad un compromesso. In questo quadro si inserisce la trattativa sottobanco con l’Ue per abbassare da 60 a 30 euro il tetto sotto al quale un commerciante può rifiutarsi di accettare pagamenti con il Pos. Secondo alcune voci, però, il premier sarebbe pronto persino a rinunciare a questa misura se Bruxelles dovesse puntare i piedi sul Pnrr.

“Sono soltanto una persona che fa il suo lavoro e che pretende rispetto. – dichiara Giorgia Meloni raggiunta proprio da Repubblica – E se c’è qualcosa che non mi sta bene la dico, la dirò, come ho fatto sempre. Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa. Ma è un dato incontrovertibile è che, dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno, a noi ne sono stati lasciati trenta. Sono fiduciosa che recupereremo”.

“Raffaele Fitto (ministro per gli Affari europei, ndr) sta portando avanti un ottimo lavoro e bene ha fatto a suonare la sveglia a tutti i centri di spesa. – spiega ancora il premier – Detto questo, se qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra. Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi. Davvero siamo pronti a lavorare anche nei giorni di festa pur di approvare la manovra, non ci trascineremo certo fino all’esercizio provvisorio. Non era scontato mettere su una manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto la gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette”, conclude Giorgia Meloni.

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