Continuano gli strascichi velenosi della vicenda che aveva visto il figlio di Salvini farsi un giro a bordo di una moto d’acqua della polizia, come fosse una sorta di piccola attrazione turistica, nel corso dell’estate. Un caso che aveva attirato critiche a non finire sull’allora ministro degli Interni e che ha visto ora tre poliziotti della scorta del numero uno della Lega finire nella lista degli indagati.
 I tre hanno risposto fornendo la loro versione dell’accaduto. Sulla vicenda, la questura di Ravenna nelle settimane scorse aveva concluso l’accertamento interno scattato sin da subito, inviando per competenza gli atti alle questure di Roma e di Livorno alle quali appartengono rispettivamente i tre agenti della scorta e i due poliziotti incaricati della moto d’acqua.
I tre hanno risposto fornendo la loro versione dell’accaduto. Sulla vicenda, la questura di Ravenna nelle settimane scorse aveva concluso l’accertamento interno scattato sin da subito, inviando per competenza gli atti alle questure di Roma e di Livorno alle quali appartengono rispettivamente i tre agenti della scorta e i due poliziotti incaricati della moto d’acqua. A quel punto la Procura ravennate aveva già aperto un fascicolo sull’accaduto: due i reati ipotizzabili, violenza privata, tentata o consumata e peculato d’uso.
A quel punto la Procura ravennate aveva già aperto un fascicolo sull’accaduto: due i reati ipotizzabili, violenza privata, tentata o consumata e peculato d’uso.Ultimatum dell’Ue a Johnson: “Sulla Brexit decida entro 12 giorni”
