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Soumahoro, il sospetto di Mario Giordano: “Sapeva e non l’ha fatto”

Il caso Soumahoro fa ancora discutere. Se ne parla anche durante l’ultima puntata di Dritto e Rovescio, il talk show di Rete 4 condotto tutti i giovedì sera da Paolo Del Debbio. Tra gli ospiti della serata c’è anche il giornalista Mario Giordano che non fa sconti al deputato eletto nelle file di Verdi e Sinistra Italiana, ma ora autosospeso dopo la notizia dell’inchiesta sulle cooperative gestite da moglie e suocera.

Mario Giordano sul caso Soumahoro

Mario Giordano ricorda che “i controlli abbiamo visto che non ci sono, perché quei soldi non vengono spesi negli interessi degli immigrati che vivono in quelle condizioni che tante volte abbiamo visto, ma evidentemente finiscono da un’altra parte. Lì si parla di 62 milioni di euro. Allora io credo che ci siano delle cose che naturalmente devono chiarire la suocera e la moglie. Ma anche Soumahoro, perché quando è andato in televisione a dire che lui sapeva che i dipendenti non erano pagati, io mi chiedo perché uno che fa della difesa degli immigrati il suo punto d’onore, non va a chiedere conto alla cooperativa della suocera come mai ci sono delle persone che da due anni non vengono pagate”.

Aboubakar Soumahoro, infatti, ha ammesso di aver commesso “una leggerezza”, durante la sua ospitata nello studio di Piazzapulita qualche giorno fa. “A fronte dei ritardi nei pagamenti doveva scattare da parte mia un ulteriore approfondimento. Essermi limitato a questa situazione non me lo perdono. – si è difeso il deputato di fronte a Corrado Formigli – Poi ho saputo dalla mia compagna che c’erano dei ritardi e degli stipendi non pagati. Ho chiesto perché. La risposta è stata che vi erano ritardi di pagamenti da parte della pubblica amministrazione che dà l’appalto. Per me era una risposta sufficiente. Ma avrei dovuto fare meno viaggi e stare più accanto a questi lavoratori”.

“Il video in lacrime che ho pubblicato? – ha aggiunto poi Soumahoro a Piazzapulita – Mi sentivo messo all’angolo, non capivo cosa mi stesse succedendo. Per quel filmato voglio chiedere scusa, è stato un momento di debolezza umana. Non lo rifarei. Chi mi accusa oggi è tornato a far parte della Usb, organizzazione con cui ho un contenzioso, dopo essere passato con me nella Lega Braccianti. Sono tornati indietro perché mi avevano chiesto di destinare loro in forma di stipendio i soldi delle donazioni. Ho rifiutato”.

“Sono nelle condizioni di poter produrre tutte le prove. – ha spiegato Soumahoro – I soldi sono stati spesi per l’acquisto di generi alimentari, gel disinfettante, trasporti e i rimanenti 56.800 sono andati nell’esercizio 2021. Il bilancio è disponibile sul sito della Lega Braccianti. Sono stato poco attento, mentre giravo per il Paese, a quello che c’era a casa mia. Non sapevo nulla ma se fossi stato a conoscenza di una indagine sulle cooperative gestite da mia suocera non mi sarei candidato”, ha concluso.

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