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Altro che punizione: il leghista “furbetto” in corsa come assistente per un europarlamentare

E meno male che Matteo Salvini, di fronte al caso dei parlamentari che avevano chiesto il bonus da 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà a causa della crisi economica figlia della pandemia, aveva promesso linea dura contro i furbetti. Uno scandalo che aveva travolto in primis proprio la Lega e che aveva visto, tra gli altri, finire nell’occhio del ciclone il consigliere regionale Riccardo Barbisan. Il quale, però, non sembra affatto finito in castigo, anzi.

Stando a quanto rivelato in queste ore da alcune testate, infatti, Barbisan potrebbe diventare addirittura assistente dell’europarlamentare Toni Da Re. Non proprio la punizione evocata a parole dal Capitano, verrebbe da pensare. All’epoca dei fatti, il consigliere si era difeso spiegando che si era trattato di un errore e di aver devoluto in beneficienza l’intera somma ricevuta.“Il 5 maggio ricevo 600 euro dall’Inps – aveva spiegato – Non capisco cosa siano, chiamo la banca, chiamo il commercialista cui ho affidato da tempo le mie credenziali Inps e lui mi spiega ‘è il bonus, ho fatto richiesta e te l’hanno concesso’. Esattamente il giorno dopo, ho i bonifici che lo provano, verso l’intera somma sul conto corrente che in Comune a Treviso – io sono anche consigliere comunale- avevamo aperto per le famiglie in difficoltà. Nelle stesse ore do indicazioni al mio commercialista di non richiedere altri bonus”.Ora, scrive il Mattino di Padova, “impallinato alle regionali, Riccardo Barbisan potrebbe rientrare presto a Bruxelles, città che conosce molto bene avendoci lavorato 5 anni per Unioncamere del Veneto”. L’attuale assistente Bepi Paolin è stato infatti eletto parlamentare grazie al riconteggio dei voti delle politiche 2018. Lascerà quindi presto libero il posto per Barbisan. Subito è insorto il centrosinistra: “Costretto ad abbandonare la ricandidatura in Regione a seguito della triste vicenda Bonus Covid, per Barbisan è arrivato il paracadute dell’incarico di assistente dell’eurodeputato leghista Da Re. Ovviamente il costo è a carico del Parlamento europeo e quindi dei cittadini”.

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