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Il magazzino Amazon diventa 4.0 anche in Italia

La logistica, così come l’industria, deve mantenersi al passo con i tempi. E per fare ciò è necessario che, anche in questo ambito, si affacci l’alta tecnologia. A fare da ‘precursore’, allora, ci pensa Amazon, il colosso mondiale del commercio elettronico: il prossimo autunno, infatti, il nuovo magazzino Amazon di Passo Corese – nei pressi di Roma – sarà uno dei pochissimi centri logistici dell’azienda in cui i robot sostituiranno i magazzinieri.
O meglio: i robot coadiuveranno e agevoleranno il lavoro dei magazzinieri, che saranno comunque presenti. Lo scopo è naturalmente quello di supportare il lavoro degli operatori, alleggerendone i compiti e ottimizzando i tempi.
Sono solo altri 5, dei 31 totali che Amazon possiede in Europa, i magazzini che hanno un’automazione così spinta.

Come è fatto il nuovo magazzino Amazon?

Per riuscire ad immaginare come funzionerà, si può prendere a modello il magazzino Amazon di Dunstable, uno dei tre centri logistici UK in cui il modello 4.0 è ormai saldamente radicato.
Qui, ovviamente, gli scaffali sono sistemati lungo innumerevoli corsie. Quello che colpisce è che siano recintate: agli operatori, infatti, è vietato aggirarsi tra le corsie, alla ricerca prima dello scaffale e poi del prodotto giusto. Non è più l’uomo che si dirige verso lo scaffale, ma è lo scaffale che si muove verso l’operatore. Al magazziniere resta sempre il compito di estrarre o inserire prodotti, su quello stesso scaffale che si sarà mosso verso di lui autonomamente.
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Il dispendio di energia, per la persona, è senz’altro ridotto. Il robot permette di evitare lunghi tragitti attraverso le corsie e, di conseguenza, di recuperare quel tempo che altrimenti si sarebbe perduto nello svolgere quel compito.
Come spiega Stefano Perego, direttore operation in UK dove gestisce l’attività di tutti i 12 magazzini presenti, “C’è un evidente efficientamento. Stimiamo fino al 15% di volumi in più trattati, a parità di superficie”.
Nel magazzino Amazon 4.0, però, non vengono trattati prodotti ingombranti o abbigliamento. Almeno per ora.

Pregi e difetti del magazzino Amazon 4.0

L’efficienza data dall’automazione, all’interno del magazzino Amazon, è un aspetto sicuramente rilevante e ben riconoscibile. La riduzione dei tempi di percorrenza delle corsie, mansione che diventa di esclusiva competenza dei robot, lascia agli operatori la possibilità di occuparsi dello smistamento dei prodotti in maniera più funzionale.
Ad oggi, i “robot magazzinieri” svolgono turni lavorativi di ben 20 ore giornaliere, con 4 ore di stop per cambi turno e piccole manutenzioni.
Uno dei limiti che, però, al momento si può riscontrare è la necessità di dover fermare tutto in caso di guasto. Per il futuro, è prevista l’introduzione di giubbotti – chiamati “Cerberus Vests” – attraverso i quali i tecnici manutentori potranno veicolare a sé soltanto quegli scaffali robot che richiedono un intervento manutentivo, senza perciò fermare l’intero ‘parco macchine’.
Altro aspetto critico potrebbe essere l’impatto occupazionale. A Passo Corese, dove il magazzino Amazon avrà come fulcro di tutto la logistica automatica, a fianco dei mille robot magazzinieri impiegati è stato previsto di assumere – nel giro di tre anni – fino a 1200 persone. Un numero considerevole, ma ad ogni modo inferiore alle 1500 unità di personale presenti, ad esempio, nel magazzino Amazon ‘tradizionale’ di Castel San Giovanni (PC).
Anche in questo caso, Perego tiene a precisare che la logistica automatica non porterà alla perdita di posti di lavoro, poiché la fase automatizzata riguarda solo quel passaggio che vede, nel magazzino tradizionale, i magazzinieri spostarsi tra gli scaffali. Anzi, sottolinea, “Aumenterà la produttività con tutto ciò che consegue”.