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Il ministero della Salute ritira una tipologia di caffè dai supermercati per rischio chimico

Il Ministero della Salute ha annunciato il richiamo di un nuovo lotto di caffè, per un rischio di tipo chimico. Il rischio, in particolare, è causato dalla possibile presenza di ocratossina A, a un livello superiore rispetto a quello previsto dalla normativa italiana ed europea.

Questa è una micotossina, presente nei cereali, nella frutta secca e, per l’appunto, nei chicchi di caffè. Questo tipo di tossina è cancerogeno per gli animali, mentre il suo effetto negli esseri umani è ancora da accertare. Diversi studi, però, hanno accertato degli effetti negativi per l’organismo umano: l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA ha, in effetti, individuato un margine di esposizione, oltre il quale questa sostanza può essere pericolosa.

Qualora, come in questo caso, in un determinato alimento si superasse il livello massimo di ocratossina consentito, gli operatori potrebbero disporre il richiamo di tutte le confezioni appartenente al determinato lotto di produzione.

Qual è il lotto incriminato

“Rischio chimico“, una specifica qualità e marca di caffè richiamata dopo la segnalazione del Ministero della Salute. Caffè ritirato dai supermercati, dunque, per gli elevati livelli di ocratossina. Si tratta del caffè macinato arabica prodotto dall’azienda Torrefazione Lucchese del caffè Srl, il codice del lotto richiamato è LG 24T. Rischio chimico, cioè possibile presenza di ocratossina.

Il marchio della miscela arabica è ‘Arte delle Specialità’ per eccessivi livelli di ocratossina. Una micotossina estremamente pericolosa prodotta dai funghi delle specie Aspergillus e Penicillium.Prodotto dall’azienda Torrefazione Lucchese del caffè Srl, il codice del lotto richiamato è LG 24T. Si tratta di lattine da 250 grammi con data di scadenza fissata nell’ottobre 2025. Inviato un comunicato del Ministerio della Salute. Si invita “chiunque abbia acquistato il lotto di caffè in questione provvedere allo smaltimento. Oppure alla riconsegna al punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto”.