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Il nuovo premier del Giappone rieletto per contrastare la Corea del Nord: addio alla Costituzione pacifista

La rielezione di Shinzo-Abe

Shinzo-Abe è stato rieletto premier del Giappone in una corsa che lo ha visto determinato verso l’obiettivo di contrastare la minaccia di attacchi da parte della vicina Corea del Nord.
La sua campagna elettorale ha incontrato non poche difficoltà, ma il paese teme di non essere abbastanza tutelato dalle attuali leggi che impediscono al Paese di dichiarare guerra.
Per questo il programma di Shinzo-Abe ha aumentato i consensi, tanto da portare ad elezioni anticipate di più di un anno.
Le stesse dovevano svolgersi nel dicembre 2018 e, nonostante gli scandali che hanno colpito il premier, è riuscito a risollevare la sua popolarità e a guadagnare l’ampia maggioranza che gli serviva per gli importanti cambiamenti costituzionali in vista.
La sua rielezione è un record nel Giappone, che lo vede al potere da ben 9 anni. Vi rimarrà fino al 2021.

La maggioranza di Shinzo-Abe e l’opposizione

La maggioranza conquistata dal premier del Giappone Shinzo-Abe riguarda i 2/3 del totale dei seggi. Si tratta di un traguardo ragguardevole, che è stato possibile grazie alla sua campagna e all’appoggio del partito liberal democratico di ispirazione nazionalista di cui fa parte.
In totale dal partito ha ottenuto 283 seggi, a fronte dei 465 disponibili della Camera Bassa della Dieta. Con gli alleati se ne sono aggiunti altri 29, per un totale di 312.
All’opposizione si trova il Partito Democratico di centro-sinistra con a capo Yukio Edano, mentre per il centro-destra c’è il Partito della Speranza di Yuriko Koike.
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Yuriko Koike, leader della minoranza

Yuriko Koike è ex giornalista televisiva di 65 anni che nel 2016 è diventata la governatrice della città di Tokio. La creazione del Partito della Speranza è relativamente recente e ha comportato una campagna elettorale molto veloce. All’inizio sembrava avere tutti i requisiti per diventare un antagonista molto competitivo del Partito liberal democratico, che era stato sconfitto proprio nella corsa al governo di Tokio.
La carica del partito della Speranza è andata scemando, anche a causa di un programma poco definito sia per quanto riguarda l’economia che l’aspetto prettamente politico.
Un segnale rivelatore della vittoria di Shinzo Abe è stato il viaggio della Koike a Parigi, che non si è neppure candidata in prima persona.
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Il programma di Shinzo-Abe

La campagna elettorale del premier del Giappone si è rivelata vincente per diversi aspetti. Il primo è certamente l’obiettivo dichiarato di cambiare l’articolo 9 della costituzione, che si riferisce al rifiuto della guerra da parte del Giappone in qualsiasi circostanza. L’articolo 9 della costituzione giapponese fu imposto dagli stessi americani, all’indomani della sconfitta dopo la fine della II guerra mondiale. L’azione del premier è indirizzata a contrastare le minacce dei missili a testata nucleare di Kim Jong-un, che in 2 occasioni hanno sorvolato l’isola di Hokkaido.
A questo si aggiungono le minacce dello stesso leader nord coreano, che più volte ha usato l’espressione “affondare il Giappone”. Shinzo Abe ha l’intenzione di creare un esercito efficiente, non solo che difenda i confini nazionali, ma che possa appoggiare gli alleati americani in un’eventuale azione bellica contro la Corea del Nord.
A tal proposito Shinzo Abe è riuscito a creare un rapporto stabile con il presidente degli Stati Uniti recandosi alla Casa Bianca. Trump ricambierà con una visita a Tokio il prossimo 5 novembre.