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“L’Italia non è di Salvini, riprendiamocela”. L’appello del poeta Arminio

Roberto Saviano lo ha definito “uno dei poeti più importanti del nostro Paese”. Lui, Franco Arminio, nel corso di un’intervista sulle pagine dell’Huffington Post ha voluto dire la sua sulla situazione attuale dell’Italia. A partire dalla politica, argomento che lo infervora molto: “L’Italia non è in mano a Salvini, non è vero che ha in pugno il paese. L’Italia dobbiamo contendercela pezzo per pezzo, casa per casa, centimetro per centimetro. Opporre alla vigliaccheria, la generosità. Al rancore, l’altruismo. Alla fine, vedrà, vinceranno gli innocenti”.

“Il nostro tempo è il tempo dell’emozione. E Salvini vince perché è emotivo. Lo si può contrastare con la ragione, con l’intelligenza, ma non certo con la razionalità algida dei conti in ordine. Per questo, Calenda non è l’uomo giusto per combatterlo. Non trasmette niente. Non accende nulla. Non tocca nel profondo nessuno” ha spiegato Arminio. “Non è vero che l’Italia sta morendo, che non ha più slanci. Siamo un paese profondamente depresso, questo sì: la scontentezza è ovunque, al sud, al centro, al nord; tra i giovani, tra i vecchi, Tra i poveri, come tra i ricchi.Quello che vedo in giro è l’infelicità, il torpore, l’irritazione, l’indisponibilità”.Salvini e Di Maio, però, non sono una cura per questo male: “Il clima del paese è rimasto lo stesso. Non sono riusciti ad accendere la passione, l’entusiasmo popolare. Hanno un gran consenso perché dura ancora la rabbia per chi c’era prima, e che, per giunta, non se n’è ancora andato.Non so cosa succederà dopo Salvini e Di Maio, ma non credo torneranno Renzi e Calenda”.“All’Italia non serve solo qualcuno che faccia le leggi, serve qualcuno a cui potersi affidare, una guida che la faccia uscire dalla depressione, gli faccia ritrovare un afflato lirico, spirituale. Bisogna stare attenti a non sopravvalutare le figure con cui abbiamo a che fare. Urlare al fascismo, raccontarli come dei nuovi Mussolini, è inappropriato.Perché li demonizza, gli dà una dimensione superiore a quella che hanno effettivamente. Né Di Maio né Salvini possiedono la statura per dare una svolta storica all’Italia e al mondo”.

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