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Gas russo, Gazprom studia blocco forniture a Paesi ostili

La crisi del gas tra Russia ed Europa non si è conclusa. Nelle ultime ore sembrava che la tensione si stesse sciogliendo tra le due parti in causa. Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto diverse telefonate con i leader europei. Tra loro anche il premier italiano Mario Draghi e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. A loro il capo del Cremlino ha promesso che, almeno per il momento, il suo gas potrà continuare ad essere pagato in euro e non in rubli. Ma a preoccupare sono le indiscrezioni sulle intenzioni della società Gazprom.

La decisone di Gazprom sul gas russo

L’Europa per il momento potrà continuare a pagare il gas russo in euro. A partire dal primo di aprile, infatti, non scatterà il paventato obbligo di regolare i conti sul gas in rubli. A comunicarlo è stato direttamente Vladimir Putin durante un colloquio telefonico col cancelliere tedesco Scholz. Intenzione poi ribadita anche al premier italiano Draghi.

Secondo il comunicato diffuso dal governo tedesco, Putin avrebbe spiegato che il denaro per pagare il gas sarebbe versato alla Gazprom Bank, che non è al momento oggetto di sanzioni. Per essere poi trasferito in rubli alla Russia. Sempre secondo in discrezioni giornalistiche, il cancelliere Scholz avrebbe chiesto al leader russo di inviargli una dichiarazione scritta per fare chiarezza sulla questione.

Ma a gelare le speranze di un veloce ritorno alla normalità degli scambi commerciali tra Russia e Occidente ci pensa il quotidiano economico russo Kommersant. Secondo fonti del giornale, infatti, Gazprom starebbe valutando la possibilità di effettuare un blocco totale delle forniture di gas a tutti quei Paesi che il Cremlino ha bollato come “ostili”. Indiscrezioni non commentate dal portavoce di Putin, Dmitry Peskov, che però specifica che il processo di pagamento del gas russo in rubli non potrà essere avviato il primo di aprile perché c’è bisogno di più tempo.

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