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Il ritorno della Bestia: la propaganda salviniana contro Littizzetto e Murgia

Non si ferma mai la corsa della Bestia, l’apparato comunicativo al servizio del premier Salvini sempre a caccia di nuovi nemici contro i quali indirizzare l’odio degli utenti che popolano le pagine legate al Capitano. E così ecco che a Ferragosto Fabio Montoli, Lega Publisher dello staff del ministro dell’Interno ha rilanciato sulla pagina Facebook “Matteo Salvini Leader” (gruppo pubblico da oltre 77mila iscritti) un pezzo del Giornale.it intitolato: “Open Arms, pure la Littizzetto fa la buonista: Lasciarli in mare è da vigliacchi”.

La comica di “Che tempo che fa” ha infatti postato sul suo profilo Fb un video in cui attaccava la decisione di Salvini di non far sbarcare dalla “Open Arms”, nemmeno i minori. Ben presto, sotto il post di Montoli, si sono raccolti 503 commenti. Nemmeno uno era a favore della Littizzetto: si va dal dissenso espresso con parole  “tranquille” (pochi casi) agli attacchi personali basati sostanzialmente, sui concetti come “sei ricca, portateli a casa tu”, “sei brutta”, “i negri non piacciono più a nessuno”. 
La catena dell’insulto, però, aveva avuto prima la benedizione del Capitano. Alle 17,03 dello stesso 15 agosto, infatti, sulla pagina ufficiale di Matteo Salvini (3,7 milioni di follower) era comparso un post linkato a un pezzo dell’Adnkronos intitolato: “Fateli scendere. L’appello della Littizzetto per Open Arms”. Sopra c’è il commento attribuito direttamente a Salvini: “Secondo voi, quanti ne ospiterà a casa sua?”.Nelle ore successive era finita nel mirino dei leghisti anche Michela Murgia, scrittrice e critica letteraria, che si era schierata in difesa della Littizzetto raccontando come, lontana dalle telecamere, sia impegnata nell’assistenza alle donne vittime di violenza. Anche qui, i leghisti si sono subito scatenati. Un migliaio i commenti, anche in questo caso ricchi di insulti e attacchi personali.

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