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Il ritorno di Donald Trump a New York: proteste, sostenitori e lusso

Trump New York processo

L’arrivo di Donald Trump a New York, la sua città natale, è stato accolto con entusiasmo da alcuni sostenitori e con proteste da parte dei suoi critici. La Trump Tower sulla Fifth Avenue, dove il tycoon ha scelto di non tornare a vivere dopo la sconfitta elettorale del 2020, è stata oggetto di forti misure di sicurezza per proteggere l’ex presidente dalle proteste anti-Trump.

I sostenitori di Trump si sono dati appuntamento davanti alla Trump Tower per una manifestazione di “bentornato a casa”, ma il loro numero era di gran lunga inferiore a quello dei giornalisti. I timori per la serata erano legati alla possibile presenza di contestatori decisi a festeggiare sotto le finestre dell’ex presidente l’incriminazione.

Trump, infatti, il giorno dopo il suo arrivo in città, sarà in tribunale per la formale notifica della sua incriminazione da parte del giudice Juan Merchan. La città di New York non è molto popolare tra i sostenitori di Trump, nel 2020 appena il 23 per cento dei newyorchesi ha votato per lui, un risultato comunque migliore del 18 per cento ottenuto nel 2016.

Nonostante questo, il tycoon ha deciso di tenere un comizio alle 20.15 di martedì sera per il suo “vero” popolo, quello di Palm Beach. Il ritorno di Trump a New York ha messo in luce anche la presenza di personaggi curiosi e imitatori, come Neil Greenfield che, intento a dirigere il traffico mimando le mosse dell’ex presidente, delizia i passanti con una delle sue esilaranti gag.

La Trump Tower, situata su una delle vie più famose e costose del mondo, celebre per i suoi negozi di lusso, continua a essere un simbolo del successo e del potere. Tuttavia, la scritta “No one is above the law” (“nessuno è al di sopra della legge”), diventata in queste ore nuovo slogan della protesta anti-Trump, scritta col gesso davanti alla Trump Tower, fa capire come il suo nome sia anche sinonimo di controversia.