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Il saluto militare dei calciatori turchi: la guerra si combatte anche sui campi di calcio

Non c’è soltanto il fronte siriano, con la Turchia che ha rotto gli indugi e varcato i confini dopo il ritiro delle truppe Usa. La battaglia si combatte anche lontano dal fronte, sui campi di calcio. Quelli dove i giocatori turchi hanno inscenato l’ennesimo saluto militare dopo la rete del momento del pareggio contro la Francia (1-1) allo Stade de France, alle porte di Parigi.

Diversi giocatori della nazionale di Ankara hanno ripetuto il controverso gesto già visto in passato, omaggio ai soldati turchi impegnati nell’offensiva contro i curdi in Siria. Nell’immagine che ora impazza sui social network, almeno sette giocatori della mezzaluna si sono riuniti vicino al palo del corner posando con la mano destra tesa posata sulla fronte, esattamente come nel match di venerdì scorso contro l’Albania.  Intervistato nel post gara, il giocatore del Milan Hakan Calhanoglu ha commentato: “Gioco per la nazionale e quando lo faccio la politica è da un’altra parte. Noi giochiamo a pallone, ma siamo al 100% con la nostra nazione. Anche se comunque non sempre è tutto bello”. Le prese di posizioni sul conflitto hanno creato problemi anche a Cen Sahin, giocatore turco del St. Pauli,. squadra tedesca della seconda divisione della Bundesliga. Il centrocampista nei giorni scorsi aveva diffuso su Instagram un messaggio di sostegno alle attività dell’esercito turco in Siria, ritenuto “incompatibile con i valori della società”. Il club amburghese ha completato l’esame del caso parlandone anche con il giocatore, decidendo infine di escluderlo dagli allenamenti e da tutte le attività agonistiche. Il contratto attuale rimane per ora valido, ha fatto sapere il St.Pauli, che permetterà comunque a Sahin di trovare un accordo con altri club.

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