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Il toccante omaggio di Bruce Springsteen per George Floyd

Tanti gli artisti che in queste ore stanno prendendo posizione, in America, riguardo la drammatica vicenda dell’omicidio di George Floyd, chiedendo giustizia per quella morte terribile e schierandosi contro il razzismo. Tra gli artisti che si sono uniti allo slogan Black Lives Matter c’è anche il Boss, Bruce Springsteen, che ha deciso di dedicare la canzone di apertura del suo programma radiofonico su Sirius XM, “Bruce Springsteen: From His Home To Yours”, proprio all’uomo la cui morte ha sollevato rabbia e indignazione in tutto il Paese, dando il là a violente proteste.

Nello specifico, il cantante ha scelto di dedicare a Floyd il brano “American Skin (41 shots)”, contenuto nell’album High Hopes e realizzato nel 2014 con la E-Street Band. Un testo che era stato registrato originariamente nel 2000 e pubblicato per la prima volta nel Live in New York City del 2001, scritto in memoria di Amadou Diallo, un immigrato guineano morto durante uno scontro con la Polizia di New York. Lo stesso artista ha spiegato il motivo di questa decisione.“Otto minuti – ha detto Springsteen – questa canzone dura quasi otto minuti, tanto quanto il tempo durante il quale George Floyd è riuscito a resistere prima di morire per colpa del ginocchio di un poliziotto di Minneapolis piantato nel collo. È un lasso di tempo molto lungo, durante il quale George ha invocato aiuto, dicendo di non riuscire a respirare. In tutta risposta, il poliziotto è rimasto in silenzio e ha continuato a mantenere il peso sul suo collo. Poi il cuore di George ha smesso di battere ma lui ha continuato ancora… che possa riposare in pace”.Springsteen nel corso del programma è tornato più volte sulla vicenda: “Continuiamo a essere perseguitati, generazione dopo generazione, dal nostro peccato originale della schiavitù. Questo rimane il grande problema irrisolto della società americana, il peso di questo fardello aumenta con il passaggio a ogni nuova generazione. E di fronte a questa settimana caotica e violenta per le strade americane, tutto questo sembra non avere una fine”.

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