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Ilaria Salis, la decisione del Parlamento europeo: rischia tutto

Ilaria Salis revoca immunità

La Commissione giuridica del Parlamento europeo si riunirà domani per esaminare il caso di Ilaria Salis, l’insegnante milanese arrestata in Ungheria a febbraio 2023 con l’accusa di aver inflitto lesioni gravi a due attivisti di estrema destra. L’incidente risale agli scontri durante il “Giorno dell’onore” a Budapest, un evento in cui gruppi neonazisti commemorano il fallito tentativo della Wehrmacht di fermare l’Armata Rossa nel 1945.

Le autorità ungheresi sostengono che la Salis abbia partecipato a un’aggressione contro i manifestanti di destra. Dopo l’arresto, è stata detenuta in custodia cautelare per quindici mesi. Ha rifiutato sia il rito abbreviato sia il patteggiamento che avrebbe comportato una pena di undici anni di carcere. A maggio 2024, le sono stati concessi gli arresti domiciliari a Budapest, proprio mentre veniva eletta all’Europarlamento con l’Alleanza Verdi e Sinistra.

In base al codice penale ungherese, l’accusa di lesioni gravi potrebbe portare a una condanna fino a vent’anni di reclusione.

Il ruolo delle immagini nel processo equo

L’arresto di Ilaria Salis ha acceso un dibattito internazionale a causa delle condizioni inumane evidenziate durante il processo. Le immagini della Salis, incatenata ai polsi e alle caviglie mentre veniva portata in aula, hanno sollevato dubbi sul rispetto dei diritti umani in Ungheria.

Nella sessione di domani, la Commissione giuridica del Parlamento europeo discuterà a porte chiuse due questioni cruciali. La prima riguarda la natura del reato, commesso prima dell’elezione della Salis, e quindi non coperto dall’immunità parlamentare. La seconda questione si focalizzerà sulle garanzie processuali fornite dal Tribunale di Budapest per un processo imparziale.

La questione dell’immunità parlamentare

La Commissione non voterà sull’immediata revoca dell’immunità parlamentare della Salis, ma analizzerà gli aspetti giuridici per un’eventuale decisione dell’Aula di Strasburgo. Nella stessa sessione, saranno esaminati i casi di Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti del Partito Democratico, coinvolte nell’inchiesta sul Qatar gate della Procura federale belga.

Nel frattempo, la Salis ha formalmente assunto il suo ruolo di eurodeputata dopo essere stata eletta con 165mila voti nella lista dell’Alleanza Verdi e Sinistra, insieme a Mimmo Lucano.

ilaria salis

Dichiarazioni da europarlamentare

Subito dopo l’elezione, Ilaria Salis ha espresso il suo impegno in una dichiarazione: «Non posso ancora credere a quanto accaduto e sono profondamente grata a tutti coloro che mi hanno sostenuto. Il mio pensiero va a chi è detenuto in Italia e all’estero, e ai loro diritti. A chi lotta per la libertà e l’uguaglianza e subisce ingiustizie».

Un messaggio forte, con un focus su diritti umani, giustizia e libertà civili.

Le scelte controverse del primo anno

Nel suo primo anno da deputata, la Salis ha già stupito con posizioni sorprendenti, come il sostegno alle occupazioni abusive, tema che divide anche la sinistra europea. Un percorso simile a quello di Carola Rackete, eletta con Die Linke in Germania, che ha votato a favore dell’invio di armi all’Ucraina.

Il profilo di Ilaria Salis continua a essere oggetto di dibattito, segnando un nuovo capitolo in cui attivismo, diritti e giustizia internazionale si intersecano in un caso ancora aperto.

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