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Immigrazione, Salvini torna alla carica: “Basta con i porti aperti”

La tregua tra Matteo Salvini e Luciana Lamorgese è durata poco. Il leader della Lega, nonostante ora il suo partito sia al governo insieme al Pd, è infatti tornato a insistere su un suo vecchio cavallo di battaglia, i migranti, confermando così quello che sembra un vero e proprio schema: i ministri del Carroccio mostrano il volto più responsabile del partito, il segretario continua a sparare a zero su tutto e tutti: “Sull’immigrazione occorrerà tornare a un controllo sereno, legittimo, dovuto e doveroso dei nostri confini di chi entra e di chi esce”.

Immigrazione, Salvini torna alla carica: "Basta con i porti aperti"

Ospite ai microfoni di Non Stop News su Rlt 102.5, Salvini ha spiegato: “La relazione annuale dei Servizi segreti al Parlamento ha parlato di organizzazioni malavitose che gestiscono il traffico di esseri umani in Tunisia e in Libia e quindi si arricchiscono e poi con quei soldi comprano droga e armi. Non possiamo continuare ad essere complici di questo traffico, quindi ci aspettiamo che ci sia un atteggiamento europeo: visto che si invoca sempre l’Europa ci aspettiamo che il controllo dell’immigrazione clandestina sia simile a quello che fanno gli amici spagnoli, francesi, tedeschi, greci, maltesi”.

Immigrazione, Salvini torna alla carica: "Basta con i porti aperti"

“Ricordo che siamo passati dai 200 sbarchi di inizio 2019 ai cinquemila di gennaio e febbraio di quest’anno. Normativa alla mano si possono soccorrere coloro che ovviamente hanno il sacrosanto diritto di essere soccorsi senza che sia solo l’Italia ad essere punto di arrivo di barchini e di barconi in tutta Europa, perchè tutti gli altri Paesi europei hanno ridotto drasticamente gli arrivi”.

Immigrazione, Salvini torna alla carica: "Basta con i porti aperti"

Come detto, la strategia della Lega sembra biforcarsi: da un lato la pressione costante sulla titolare del Viminale, anche attraverso il neo sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, nel tentativo di far passare la linea dei “porti chiusi” anche all’interno del nuovo esecutivo. Dall’altra, le promesse di fruttifera collaborazione con gli esponenti di un’ampia maggioranza che spazia dal Pd a Berlusconi passando per il Carroccio, Renzi e il M5S. Non resta che chiedersi per quanto ancora potrà essere riproposto, immutato, questo copione.

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