Ancora scontro tra governo e Commissione europea sull’Imu alla Chiesa. Una diatriba che, stando alle stime Anci
(l’associazione dei Comuni italiani) potrebbe fruttare alle casse pubbliche fino a 5 miliardi, cifra che il ministero dell’Economia pare non essere interessato a incassare. “Le argomentazioni delle autorità italiane non dimostrano l’impossibilità assoluta di recuperare gli aiuti”concessi agli enti ecclesiastici, si legge in una lettera riservata che i servizi della Commissione hanno spedito al Tesoro ai primi di giugno.
Nel 2012 la Commissione europea diede ragione ai ricorrenti, certificando che quella esenzione dall’Imu costituiva un aiuto di Stato illegittimo che turbava la concorrenza. Ma accolse anche le tesi di Roma secondo cui sarebbe impossibile quantificare e recuperare i soldi non versati all’erario (si parlava di 4-5 miliardi). Lo scorso novembre, però, la Corte di giustizia europea bocciò questa interpretazione e decretò che lo Stato deve recuperare l’Imu non versata tra il 2006 e il 2011.
In una lunga lettera datata marzo 2019 il Tesore scrisse alla Commissione: “Gli argomenti a disposizione — tira lesomme il Mef — non appaiono idonei a garantire che i fatti alla base del presupposto imponibile siano ricostruiti in modo certo e obiettivo ma solo, in alcuni casi, possono portare eventualmente alla formulazione di mere presunzioni, e quindi non di elementi certi e obiettivi”. Esattamente le argomentazioni già bocciate lo scorso inverno dai giudici Ue.
“Dopo 15 anni di formazione negli Usa, in Italia il mio lavoro vale mille euro al mese”