
È in discussione al Senato un disegno di legge che propone un significativo alleggerimento economico per il riscatto degli anni di laurea, con l’obiettivo di favorire l’accesso anticipato alla pensione per gli insegnanti e il personale scolastico. Presentata da Carmela Bucalo di Fratelli d’Italia, la proposta punta a ridurre il costo annuo del riscatto da oltre 6.000 euro a circa 900 euro, consentendo così un pensionamento già a 60 anni.

Riduzione del Costo del Riscatto Laurea: Dettagli e Impatti
Attualmente, secondo dati Inps, riscattare un anno di studi universitari comporta un esborso di 6.076,95 euro, che per un percorso quinquennale supera i 30.000 euro. La nuova normativa mira a far scendere questa cifra a poco più di 900 euro annui, applicando un’aliquota del 5%. Ciò significa che un docente potrebbe riscattare l’intero corso magistrale con circa 4.500 euro, una riduzione sostanziale che renderebbe accessibile il riscatto a un bacino potenziale di circa 1,2 milioni di lavoratori tra insegnanti, personale amministrativo e ricercatori.

Benefici Previdenziali e Obiettivi Sociali
Il disegno di legge prevede che, con questo riscatto agevolato, un uomo potrebbe accedere alla pensione anticipata con poco più di 37 anni di contributi, mentre per una donna il requisito scenderebbe a circa 36 anni. Tra gli obiettivi dichiarati figurano il contrasto al burnout, il turnover del personale, la promozione del ricambio generazionale e il miglioramento del welfare per il comparto istruzione e ricerca.

Confronto Internazionale e Contesto Nazionale
Il testo sottolinea il divario rispetto ad altri Paesi europei, come la Germania, dove il riscatto degli anni universitari è gratuito. In Italia, invece, tale possibilità era finora limitata a pochi, con eccezione per alcune categorie, come gli ufficiali delle forze armate, che godono di un riscatto a carico dello Stato. La proposta si inserisce nel più ampio contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che promuove un rinnovamento strutturale della pubblica amministrazione e un investimento sulle competenze del personale scolastico.

Prospettive e Implicazioni per il Settore Scolastico
Qualora approvata, la riforma rappresenterebbe un importante passo avanti nel riconoscimento del valore della formazione universitaria e del ruolo del personale scolastico, consentendo un ricambio generazionale più rapido e un miglioramento della qualità dell’insegnamento. Si tratterebbe di una risposta concreta alle esigenze di un settore spesso segnato da carenze organiche e da condizioni lavorative impegnative.