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Migrante muore nell’incendio, Salvini dice che è colpa sua

Ennesima speculazione e propaganda di Matteo Salvini su una tragedia. Per il ministro dell’Interno se una persona muore in una baracca la colpa è la sua perché sta nella baracca. Un incendio è divampato nella baraccopoli di San Ferdinando, a Gioia Tauro, e ha provocato una vittima, Moussa Ba, un 29enne senegalese. “Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando – si affretta a dire il ministro -. L’avevamo promesso e lo faremo, illegalità e degrado provocano tragedie come questa”.

E se si parla di soluzioni concrete che non siano propaganda o mettere la gente in mezzo alla strada allora arriva lo zero assoluto. Il ministro della Paura continua: “Anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità”. Sulla tragedia, sulla morte di una persona, nemmeno una parola. Solo l’uso strumentale di una vita che se ne è andata.

Il sindaco: “Qui non c’è xenofobia ma con i ministri attuali molti si sentono autorizzati”. Il sindaco sottolinea come “in mezzo a tanta indifferenza e dichiarata xenofobia sia comunque scattata una gara di solidarietà, da parte di associazioni e abitanti di San Ferdinando, per donare generi di prima necessità a questi poveracci. Siamo paesi contadini chiusi ma che sanno esprimere una volontà di dono a chi soffre”.

E poi: “Certo anche qui ci sono xenofobi, anche se pochi. Prima si vergognavano adesso, dopo che i ministri si esprimono con dichiarazioni senza misericordia, si sentono autorizzati a dire ogni cosa”. Una strage annunciata, anche perché nessuno ha mai fatto nulla di concreto per provare a dare una sistemazione più dignitosa a gente che lavora e, per pochi euro, dà una grande mano all’economia della zona.

Il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, ha convocato un Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presso la sede del Comune di San Ferdinando, per verificare quanto accaduto e fare il punto per superare la situazione di precarietà e di pericolo per l’incolumità delle persone. Sono state disposte le necessarie attività per la sistemazione alloggiativa dei migranti nella nuova tendopoli.

Nel corso del vertice il prefetto ha ribadito la necessità di attuare i programmi di accoglienza diffusa nella piana di Gioia Tauro, attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali e della Regione Calabria, che ha manifestato la disponibilità a contribuire alla soluzione del problema con strumenti che incentivino le locazioni.

 

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